Colapesce
La Leggenda
messina 26 set 10
Lasciata fin da bambino "la compagnia degli uomini", visse
in mare tra giardini di corallo, conobbe le ninfe e seguì le
sirene che lo sedussero con il loro canto e fu "tenuto in
molto pregio in Messina per la rara maniera del suo vivere"
e, per questo motivo, i messinesi lo chiamarono Cola Pesce.
Avvenne allora che il re Federico II, avendo
ricevuto notizie delle strabilianti imprese di Cola, lo
volle mettere alla prova promettendogli grandi doni e la
mano della principessa sua figlia qualora avesse superato
tre difficili prove.
Il re Federico, dal Palazzo Reale,
gettò una prima volta, nel tratto di mare sottostante, un
vaso d'oro e incitò Cola Pesce a ripescarlo.
Il valoroso
pescatore, dopo essersi tuffato nelle profondità del mare
riaffiorò con grande abilità, riportando al re il vaso d'oro
lanciato una prima e una seconda volta.
Al
terzo tentativo, che era quello decisivo (gli avrebbe,
infatti, consentito di avere in premio la mano della
principessa...), Cola Pesce rimase in fondo al mare e non
riapparve più in superficie.
In realtà egli non era morto ma
successe che, giunto in fondo al mare, egli si accorgesse
che una delle tre colonne, quella settentrionale della
Sicilia, la colonna Pelòro fosse incrinata e che stava per
spezzarsi con la conseguenza che la sua Messina potesse
sprofondare da un momento all'altro.
Fu così che decise di
rimanere in fondo al mare, rinunciando alla ricchezza e
all'amore, per sostenere sulle sue spalle la colonna di Capo Pelòro.
Bisogna sapere che quando avvengono le scosse
telluriche nell'area dello Stretto si tratta semplicemente
che... "Colapesce poverino, stanco di sorreggere sempre
sulla stessa spalla la colonna di Capo Peloro la passa
sull'altra spalla e cio' causa movimento..." così la
credenza popolare.
Il significato di questa leggenda ci
riporta alla forte sismicita della zona.
Zannabianca
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