ColaPesce, una leggenda per la nanna
May 10th, 2012, In Ora nanna!
Questa è la storia di un bambino
che si chiamava Cola, abbreviazione di Nicola in
dialetto siciliano, ed è la storia che più spesso racconto a mio
figlio all’ora della nanna.
L’ho scelta perché è una storia ambientata in Sicilia,
la mia isola, e perché sono particolarmente affezionata
a questo nome che è quello di mio marito e in fondo
anche del nostro bimbo, che in preda ad un attacco irrefrenabile
di fantasia, abbiamo chiamato Nicolò.
Quella di Cola Pesce è una
leggenda molto antica di cui esistono diverse versioni, eccovi
la mia…
Cola viveva a Messina, ma, dire che ci
viveva non è esatto, infatti era innamorato del mare e lì,
nuotando, passava tutte le sue giornate. Era amico di tutte
le creature marine e non sopportava che soffrissero, tanto
che liberava ogni pesce dagli ami ai quali abboccavano e
dalle reti in cui finivano.
Di giorno in giorno crescendo, diventava sempre più
padrone dell’acqua, nuotando sempre più lontano e non
rientrando nemmeno a casa a dormire.
La sua mamma,
un giorno, in preda alla disperazione lo maledisse e gli
augurò di diventare un pesce.
Così avvenne. Da quel giorno Cola visse solo nel mare
diventando, per questo, famoso in tutta l’isola e non solo,
tanto che la sua storia giunse fino all’orecchio del Re
Ferdinando II.
Questo, incuriosito, volle conoscere
Cola e quando l’ebbe trovato decise di metterlo alla prova
gettando in mare una coppa d’oro e chiedendo a Cola di
recuperarla.
Per Cola fu un gioco da ragazzi, recuperò la
coppa senza alcuna difficoltà.
Il Re, però, non era soddisfatto, così presa una barca
si fece portare al largo, dove il mare era più profondo, e
vi gettò la sua corona.
Cola impiegò qualche ora prima di
riemergere con la corona e raccontò al Re che in fondo al
mare aveva visto le tre colonne che reggevano la Sicilia,
due erano in buone condizioni mentre la terza era quasi del
tutto spezzata.
Il Re non gli credette e gettò in acqua il
suo anello per vedere cosa Cola avrebbe raccontato una volta
recuperato anche questo.
Aspettò un giorno intero ma del ragazzo non vi era
alcuna traccia; Cola non riemerse mai più. Fu così che il Re
capì che Cola era rimasto lì sotto a reggere la Sicilia al
posto di quella colonna ormai rotta.
… Ed è così che io m’immagino sempre il nostro Cola, laggiù in
fondo al mare a pensare che di sicuro nessun altro dopo
di lui ha amato così tanto la sua terra, pur non volendoci mai
metter piede.
laura caponetti
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