Oltre la Festività della Sagra Lettera, che è la principale, innumerabili
altre se ne celebrano tutte pomposissime, e di riguardo, come quella dell'
Assunta a 15 Agosto, in cui portasi per la strada più principale
della Città una gran macchina a guisa di piramide, detta la Bara
opera di molto ingegno, e di stupore per la sua altezza, di palmi Siciliani
54, e per la simmetrìa con che vedonsi moltissimi ragazzi, a guisa di
Angioli che in diverse maniere si raggirano, e nella sommità una fanciulla
rappresentante l'Anima Santissima della Vergine, che per via di varj ferri
sostenuta, sembra fermarli con un sol piede su la pianta della mano di Gesù
Cristo suo figliuolo, come viene descritta da vari Autori.
Nei tempi antichi solevasi in tal giorno in vece di quella machina portare
processionalmente un bellissimo Simulacro della Beatissima Vergine,
come in trionfo, su di un cavallo leardo, la di cui nobil sella di velluto
cremesi riccamata d' oro, si conservò sino a tempo dei nostri vecchi, il
tesoro sotto il campanile; ma lasciata poi questa usanza, un tal Radese
valente Architetto fu inventore della famosa machina della Bara accresciuta
poscia, ed abbellita al segno, che si vede oggidì.
In tal giorno la Regia Corte paga alla Chiesa Cattedrale onze 10 in prezzo
di tanta cera come si vede nel Diploma del Re Alfonso, e del Re Giovanni.
La fanciulla parimente, che rappresenta, come si disse, l'Anima della
Vergine, ottiene dal Re, o dal Viceré due grazie ogn'anno, o liberando dalla
Galera qualche miserabile, o dalle carceri, dall'esilio, o relegazione, ed
alle volte anche dalla morte, come per varj Privilegj Reali tuttavia é in
stretta osservanza.
Nella vigilia di questa solennità girar si fanno per la Città due gran
Colossi di statura gigantea a cavallo, che i primi fondatori di Zancla
rappresentano siasi Zancleo, o Saturno, o Came sua Moglie Rea, Cibele, o
sìa Opis, dalla plebbe sono
dinominati il Gigante, e la
Gigantessa. Sono di bella e
proporzionata simetria, specialmente quello di Zanclo tutto di legno, opera
del famoso scultore Calamech, e la testa di Rea,
opera pur insigne di Santo Siracusa scultore ragguardevole de' giorni
nostri.
Esce ancora in tal tempo per le strade della Città un finto
Camelo,
che va scherzando nel Popolaccio con alcuni travestiti in maschera da
Soldati, quali rappresentano la memoria dell'entrata trionfale fece in
Messina sopra un Camelo il Conte Ruggeri Normanno, dopo liberata da Saraceni
la Sicilia.
Nei Sabbati di tutto l'anno il dopo pranzo, coll'intervento
dell'Arcivescovo, Senato, ed anche del Viceré, si cantano nel Duomo le lodi
della Vergine col suono di tutte le campane della Città, e disparo di
mortaretti, godendoli moltissime indulgenze concesse dai Sommi Pontefici.