Colapisci    Colapisci: L'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta   Le Feste di Cola

da una lettera d'amore

Presentazione del contesto

L'ambiente fisico è la città di Messina, il tessuto sociale é quello dei ceti subalterni, la situazione é la processione della Vara, festa religiosa che si svolge ogni anno il 15 agosto, in onore dell'Assunzione della Vergine Maria. Richiama circa 150.000 persone.

La processione della Vara coagula diverse componenti etiche:

  • fedeli che, per voto o dedizione religiosa, hanno un desiderio intimo di offrire il proprio sacrificio, o che, per la condizione di disagio sociale in cui consciamente o costrittivamente si trovano, hanno bisogno di una azione catartica dei propri peccati, non solo religiosi;

  • donne che, subendo la paura giornaliera di non vedere tornare a casa le persone amate, offrono il loro dolore fisico e interiore per ingraziarsi la protezione della Madonna;

  • fedeli che, non avvertendo il bisogno di azioni riparatrici, si limitano ad assistere alla processione, per fede; 

  • turisti e  curiosi che pensano di non lasciarsi coinvolgere, ma che alla fine restano travolti dal clima parossistico che si genera. 

Durante la processione c'è gente che corre, che urla, che piange, che suda, che tira, che spinge, che guarda, che si abbraccia , che sviene , che cade, che prega, che soffre, che applaude e grida forte "VIVA MARIA".

E' in questa antichissima festa che esce allo scoperto l'anima popolare della città e che io, per anni, ho tenuto sepolta sotto pregiudizi e paure.. Ma questi anni di lontananza mi hanno spinto a indagare sui residui della mia isolanità e, improvvisamente, ho sentito la necessità di trovare dei legami più consistenti con tutta quella gente, posta troppo spesso ai margini della legalità, da cui avevo preso le distanze: l'indagine fotografica va vista, quindi, come un mezzo di chiarificazione esistenziale.
Nella sequenza non bisogna ricostruire la "storia" relativa alla processione o alle tensioni che in essa vi sono. Il campo in cui muoversi è la ricerca degli elementi connettivi primordiali tra me e questa gente, é la ricostruzione di un processo di riconoscimento dell'appartenenza alle stesse radici.

E in queste ho trovato tratti del mio stesso dolore: ma solo questo.
Nessuna altra speranza, nessun altro riconoscimento.

 

Alberto Biondi

 

 

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