La Vara,
anticamente chiamata
Bara,
è una
«machina» che
simboleggia
l'assunzione in cielo della Vergine.
Si compone di un pesante basamento
di legno, detto
cippo, al quale sono fissati due grandi pattini d'acciaio, che servono a farla scivolare
sull'asfalto (originariamente era portata a spalla).
Nella parte più bassa della
Vara trova collocazione la tomba della
Madonna circondata dagli apostoli.
Dal cippo si innalzano le
sovrastrutture che danno la formadi una
grande piramide di nuvole, con il
sole e la
luna attorniati da
angeli e cherubini che con dei ramoscelli d'ulivo in
mano girano insieme al sole e alla luna. Sulle loro teste
si trovano ancora
altri angioletti e su di essi un
globo stellato, che rappresenta il cielo cinto dalla
fascia dello zodiaco.
Più sopra si trova un
cerchio con altri angeli e in cima la
figura di Gesù Cristo che tiene sul palmo della mano destra l'Alma Mater
.
Ormai sembra assodato che sia stata ideata dall'architetto
Radese in ocasione della venuta a Messina dell'imperatore
Carlo V,
nel 1535, ma forse si è trattato solo di un adeguamento di una macchina
preesistente.
Pare che anche lo scienziato Francesco Maurolico
abbia contribuito all'ideazione di alcuni meccanismi interni
della Vara, che potessero permettere i movimenti delle varie parti.
Anticamente tutti i personaggi della Vara erano viventi, per lo più bambini e fanciulli
che impersonavano angeli ed apostoli, ma anche un adulto che rivestiva i panni di Gesù
Cristo ed una fanciulla cui la parte di Alma Mater attribuiva anche speciali privilegi.
Il
numero dei soli angeli nel '600 fu di ben 150 ridotto a un centinaio nel 1842 e infine,
nel 1866, sostituito con delle statue.
Furono due avvenimenti a consigliare di sostituire
i personaggi viventi con quelli attuali: il primo, nel 1681, quando la piramide si ruppe
all'altezza del globo stellato facendo precipitare un gruppo di 6 persone (i due in cima e
i quattro angeli) le quali, miracolosamente, non riportarono alcun danno.
Il secondo, nel
1738, quando si ruppe l'asse attorno al quale girava il sole, provocando la caduta di 4
bambini che, anche in questo caso, rimasero incolumi. A ricordo di questi
avvenimenti alle spalle del Duomo fu edificato un monumento all'Immacolata tutt'ora
esistente.
Negli ultimi anni è stato ripreso l'uso di inserire alcuni personaggi viventi