La campana di Alessandro Magno

Secondo la versione araba di Mas'Udi, Alessandro Magno si fece costruire una campana di vetro, talmente grande da ospitare lui e due disegnatori; per scoprire chi  sabotava in fondo al mare i lavori portuali della futura città di Alessandria.

Alessandro Magno e suoi accompagnatori videro molti mostri marini, alcuni dei quali avevano forma umana con testa di animali feroci, di  aspetto demoniaco.
Costoro con attrezzature appropriate demolivano nella notte le opere costruite durante il giorno. Alessandro, allora, diede il compito ai disegnatori di ritrarli e, una volta tornati a terra, fece costruire delle statue con le loro sembianze lungo la riva.
Quando i mostri di notte stavano riprendendo la loro opera distruttiva si imbatterono con le statue di marmo e di bronzo e presero una tale paura che fuggirono verso gli abissi senza farsi più vedere.

Da queste visioni di mostri giganteschi, prese piede la leggenda delle isole-balena. La fantasia dei marinai  portò a dire che le balene raccoglievano sul fondo del mare la sabbia e con essa si ricoprivano. Quando restavano in superficie per riposare, spesso venivano scambiate, per questo motivo, in isole sconosciute, tanto che i marinai vi approdavano e vi soggiornavano.

 

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