Yves
Le Prieur
Nel
1925 il capitano della Marina militare francese Yves Le Prieur dà
una dimostrazione dell'apparato per lavori subacquei con uno scafandro leggero
concepito dall'ingegnere Vincent Fernez.
E' lui a sostituire l'elmo dello
scafandro con una maschera in caucciù dotata di lenti di vetro.
Nel
1933 Le Prieur dà concretezza all'idea di rendere autonomo il sommozzatore dal
rifornimento d'aria dalla superficie, realizzando un apparato che modificava
l'invenzione di Rouquayrol-Denayrouse.
Consisteva di una bombola in acciaio
della Michelin che conteneva aria a 150 atmosfere e che era collegata con un
erogatore che permetteva, grazie ad una valvola automatica a
membrana, la
respirazione alla pressione ambiente.
Lo scarico avveniva sotto l'orlo della
maschera del sommozzatore in modo continuo.
Tutta l'attrezzatura pesava circa 10 Kg e permetteva una permanenza di 10 minuti
a 10 metri di profondità.
Tutto il
sistema permetteva una completa autonomia del subacqueo.
Nello stesso anno metteva a punto una maschera facciale che inglobava la
bocca e che riceveva aria in leggera sovrapressione. Questo sistema non
permetteva, però, la posizione orizzontale del sommozzatore e lo scarico
laterale delle bolle d'aria era fastidioso
Nel
1935 una bambina di 5 anni, munita della maschera facciale, passava
parecchi minuti in fondo ad una piscina.
Nello stesso anno la Marina Francese adottò l'apparato di Le Prieur per
sperimentare immersioni libere.
Nel
1936, Le Prieur fonda il primo SCUBA del mondo.
Nel
1937, dutrante l'Esposizione Nazionale di Parigi, un balletto di ciclisti
sommozzatori, equipaggiati con l'apparato di Le Prieur, dava spettacolo
nell'acquario del Trocadéro
L'ufficiale
di marina Philippe Tailliez, dopo aver conosciuto Le Prieur nel '35,
adatta lo scafandro leggero alle attrezzature dei cassonisti, dando il via, così,
ad una semi libertà nei movimenti dei palombari
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