Evoluzione attrezzature
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Nel
1932 l'italiano Luigi Miraglia, Capri, s'immergeva utilizzando occhialini
di legno (uguali a quelli usati dai pescatori di perle in Giappone) e
armandosi con una semplice lancia.
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Due anni dopo furono Guy Gilpatric (ex aviatore americano corrispondente del Saturday Eiening
Post, nella Francia Meridionale) insieme con Kramarenko, attrezzati con
maschere di gomma e lenti di vetro, effettuavano pescate favolose nella Costa
Azzurra, da St. Raphaél a Juan-les-Pins.
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Nel 1933 il francesce Luigi de Corlieu brevetta le pinne, chiamandole
Propulsori da nuoto. In seguito l'americano
Owen Churchill le commercializzò nel mondo.
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Il biologo romano Giorgio Bini, s'immergeva a Santa Marinella
con occhialini giapponesi e una piccola lancia.
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L'austriaco di Vienna, Hans Hass, allievo di Kramarenko, nel 1936-37, si
immergeva ad Antibes, in Istria, e nel '39 partiva per Little
Bonaire, nei Caraibi, con due
compagni, per fotografare e filmare.
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Negli stessi anni Cousteau,
Dumas e Taillez scendevano sottacqua con fucili e fotocinecamere in Costa
Azzurra.
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In Italia venivano messi
appunto i primi
fucili a molla e le prime maschere nazionali, fabbricate con vecchie
camere d'aria di automobile.
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Nel 1946 Broussard fonda a Cannes il primo Club
subacqueo: il Club Alpino sommozzatori (tra i primi si iscrive Dimitri
Rébikoff, l'inventore del flash elettronico.
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