Man
in the Sea
Robert
Stenuit il 5 settembre del 1962, con Diogenes, sperimenta la permanenza ad
una profondità di 60 metri usando un miscuglio gassoso di elio e ossigeno, invece che di
aria compressa.
L'esperimento
ebbe il nome di
Man in the Sea
Respirando
elio e ossigeno
"Rabbrividisco, fa improvvisamente freddo. Grosse gocce di acqua dì
condensazione si formano sulle pareti di alluminio. L'ago del batimetro
si arresta su 200, 200 piedi, 60 metri sotto la superficie.
Il manometro della pressione interna indica 7 kg per cm². Sono chiuso
nella mia scatola sin dal mattino, da un sacco in plastica traggo un
quaderno con la copertina blu. Sto per cominciare il mio
giornale di immersione.
Vediamo: all'alba Ed ha fatto il vuoto nel
cilindro che dopo è stato riempito di miscela respiratoria, alla partenza era
80% di elio e 20% di ossigeno. La quantità di ossigeno
sarà diminuita secondo la profondità fino al 6%. E stato ormeggiato in superficie
e ora, lungo il Sea Diver, galleggia verticale, immerso per i quattro quinti
come un iceberg. Verso le nove, credo, Jay, il nostromo, si è immerso
per aprirmi i boccaporti. In questo modo, quando sono entrato nel
cilindro dal fondo, ho trovato una miscela gassosa quasi totalmente priva
di azoto. Ore 11,30. Pressione interna 7 kg
per cm² teoricamente sono a 60 metri, l'esperimento è iniziato.
Ore
11,35, la mia voce è irriconoscibile, è
esattamente quella di Paperino. La velocità del suono è molto elevata in un
ambiente saturo di elio, le vibrazioni delle corde vocali risuonano
diversamente e l'effetto, cosa molto strana, è tanto più
rilevante quanto più aumenta la pressione. Non ho più la possibilità di farmi
comprendere
al telefono, escono fuori soltanto suoni
ridicoli. Per spiegare a Ed che tutto va bene e che ho messo in funzione
il riscaldamento debbo scrivere un messaggio su un foglietto che mostro
a un sommozzatore attraverso l'oblò. Siamo al punto che
durante tutto l'esperimento dovrò dire OK o NO per rispondere alle domande. In
superficie non possono più distinguere yes da no, perché sono due
monosillabi (... ).
L'esperimento
di Ville Franche fu
un successo totale. A 60
m non erano state necessarie più di 6 ore perché il mio corpo si
trovasse saturo di elio disciolto fino al midollo delle ossa. A partire
da quel momento poco importava che rimanessi ancora un giorno o una
settimana sul fondo. I tempi di decompressione rimanevano gli stessi.
L'immunità alla narcosi era dimostrata, tutti gli scopi
dell'esperimento erano raggiunti".
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