In viaggio col
Mesoscafo
Pesati uno per uno, i passeggeri salivano a bordo come si sale in un
aeroplano. All'interno del lungo scafo cilindrico ben illuminato e di aspetto
comodo, una hostess dell'acqua li accoglieva e designava loro i rispettivi
posti; qualche minuto dopo, i portelli venivano chiusi e il mesoscafo si metteva
in moto.
Lentamente, usciva dal porto, e la sua bandiera garriva al vento;
prendeva velocità e si dirigeva verso il luogo dell'immersione. L'acqua non era
particolarmente limpida, ma i passeggeri potevano seguire su uno schermo
televisivo tutta quella fase di navigazione; vedevano la prora del motoscafo
fendere la superficie calma del lago, vedevano quel quadro incomparabile di
montagne e cielo ed i velieri che circondavano il sommergibile; poi, aperte le
valvole di allagamento, il mesoscafo incominciava l'immersione; i passeggeri
vedevano sullo schermo l'acqua che saliva, il ponte che scendeva, l'acqua che
invadeva le soprastrutture e, con un ultimo risucchio o un'ultima ondata,
l'acqua invadeva lo schermo: il mesoscafo era sott'acqua. Il viaggio proseguiva,
a velocità ridotta.
Qualche istante più tardi, il fondo del lago appariva dai quaranta oblò
riservati ai quaranta passeggeri: generalmente, l'acqua era più chiara sul
fondo che vicino alla superficie.
Spesso, la prima cosa che colpiva quegli
"aquanauti", erano lunghe trincee, profonda da 30 a 40 centimetri:
erano le impronte lasciate dalla chiglia del sommergibile in occasione delle
immersioni precedenti; e ciò rassicurava, dimostrando la precisione della
navigazione sublacustre.
Il Lemano è ancora abbastanza popolato, benché
l'inquinamento delle acque vi provochi drammatiche devastazioni. Vi è plancton
d'acqua dolce, dalle forme innumerevoli; vi sono pesci - dai salmerini alle
trote salmonate - e accadeva che i viaggiatori potessero vedere, durante i dieci
o quindici minuti che passavano sul fondo, qualche bell'esemplare di quella
fauna che i turisti generalmente pretendono durante i loro viaggi gastronomici
sulle coste della Riviera di Vaud.
Il fondo del lago non ha forse la grandezza maestosa della fossa delle Marianne
o l'attrattiva pittoresca di una barriera corallina; la fauna non è dotata di
colori tanto vivaci come quella delle Antille, né è ricca come sui grandi
banchi di Terranova, ma non manca di una sua caratteristica particolare.
Inoltre, vi era per il pubblico un interesse - un pubblico assolutamente
generico e non selezionato da regola di sorta -, l'interesse di partecipare ad
una immersione in sommergibile, immersione che, sino allora, soltanto fieri
militari potevano prendere in considerazione, e di cui mantenevano gelosamente
il segreto.
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