Colapesce e la città sommersa
Colapesce nuotando
sul fondale marino arrivò in una città sommersa. Era fatta a forma di sfera con case a
campanile, i suoi abitanti erano delle sirene e dei tritoni.
Sulla città
regnava Nostradamus, un re buono e gentile. Gli abitanti erano bassi e magri, le ragazze
erano bionde, brune o castane ma avevano la coda rosa.
Colapesce entrò in
quel mondo incantato, accolto festosamente da giovani sirenette e dal re che gli offrirono
ospitalità. Si trovò molto bene in quella città e decise di rimanerci.
Intanto sua madre,
in superficie, piangeva perché non era ancora riemerso e malediceva il giorno in cui
aveva augurato al figlio di diventare pesce.
Nella città
sommersa il ragazzo-pesce si innamorò di Kittypesce, la figlia del re Nostradamus, e la
sposò. Con lei andò in giro per lOceano ed ebbero due figli: Mariuspesce ed
Egonpesce.
Passarono molti
anni, un giorno Colapesce decise di fare un viaggio verso la superficie e riemerse con la
corona. La madre, che abitava in una casa vicino al mare, lo vide e fu colta da malore. Il
figlio la soccorse e promise che sarebbe ritornato a trovarla, intanto le lasciò la
corona da consegnare al re delle due Sicilie e si immerse.
Dopo una settimana
Colapesce tornò a trovare la madre insieme alla moglie e ai due figli. La madre fu molto
felice, da allora il figlio riemerse una volta ogni settimana per salutarla finché lei
visse, poi di lui non si seppe più nulla.
Marco C.
Scuola
Media L. da Vinci - Cordenons
1999
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