Colapesce
principe dei mari
Colapesce si immerse e viaggiò per molte ore sul fondale marino finché giunse in un mondo tutto diverso da
quello conosciuto.
Sotto uno scoglio
scoprì una tana gigantesca, avrebbe voluto entrarci ma non osò e proseguì il suo
cammino, vide altri scogli ricoperti di stelle marine verdi e bianche ed abitati da una
miriade di simpatici pesciolini argentei che, al suo arrivo parevano voler fargli festa
danzandogli attorno con grazia.
Ad un tratto
Colapesce si accorse di essere così distante dal punto di partenza che non sapeva più
come tornare indietro, anche perchè non aveva lasciato nessuna traccia sul percorso,
intento comera a guardare le meraviglie che si presentavano davanti ai suoi occhi.
Fu costretto a
cercarsi un rifugio dove passare la notte. Entrò in una cavità dello scoglio dei pesci
simpatici: era un riparo un po scomodo, ma protetto dai mostri marini, i quali non
potevano entrarci dato che lapertura era piuttosto stretta.
Siccome aveva fame,
mangiò pesci e molluschi, ma ciò non piacque agli altri pesci che si offesero e lo
cacciarono via da quel tratto di mare.
Solo, in un ambiente
ostile, senza mezzi per sopravvivere, Colapesce si stava già rassegnando ad una triste
fine, quando si ricordò delle lenticchie che portava con sé, le lasciò andare e quelle
salirono in superficie.
Il Re, vedendo riemergere le lenticchie, ordinò a un gruppo di palombari di immergersi per
cercare il corpo di Colapesce e riportarlo a riva per dargli una degna sepoltura.
I palombari trovarono Colapesce ancora vivo e lo riportarono su; da allora egli è rimasto a nuotare
sul pelo dellacqua ed è diventato principe di tutti i mari.
Chi passa nei pressi dello Stretto di Messina e vede qualcosa che luccica fra le onde, deve sapere che si
tratta della corona doro che il Re lasciò a Colapesce come ricompensa della sua
fedeltà e che luomo-pesce tiene sempre in testa.
Daniela
R.
Scuola Media di
Cordenons
1999
www.colapisci.it
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