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Conosco
il tuo lamento e i tormenti tuoi e vorrei levarti dall'angoscia, in cui ci
siamo chiusi, e rompere le catene inutili che ci hanno messo addosso. Fai cantare a me, con stasimi di antiche tragedie greche, la tua disperazione. Mi farò carico dei tuoi gemiti e dei tuoi dolori. Diventerò il baratro in cui far precipitare il tuo respiro, che tratterrò più che posso nei polmoni. Lì, vicino ai battiti del cuore, anche la tua aria sarà la mia ed entrerà nel sangue a dissolvere le paure.
Anima
in preda a melanconie struggenti, abbàndonati alle mie mani, che ti
percorrono, mai stanche lungo i fianchi, che ti sfiorano lievemente
con l'alito delle mie voglie i capelli e
il volto.
Tieniti
stretta a me, amore mio. Non ti lascerò stanotte, né domani! Ti sarò compagno nello sconforto
e amante nell'abbandono in ogni tempo. Sarò il tuo cuore liberato,
il tuo sorriso triste e un soffio sul seno. Sarò sempre la tua
passione, l'anima fedele, la pazzia in questo mondo stupido
e lontano.
Si
è fatta quasi alba, amore. Intanto, accogli i baci e i sussurri che mi vengono dal cuore.
Cola |
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