Sono rimasta sopita a lungo nelle tue mani, colonna mia, sfinita, quasi senza respiro. Soltanto l’esanime ritmo delle nostre anime erranti ha ancora la forza di disegnare il limite, ormai quasi inesistente, tra la mia e la tua pelle.
Squame
spinose hanno straziato, senza volerlo, lacrime soffocate in gola,
spogliandole di passati non propri.
L’impeto
di una insolita, potente passione mi conduce in un baratro senza fine,
nel quale ritrovo vecchi autoritratti persi dal tempo, desideri
annegati in normalità castigate, emozioni troncate in cuori duri più
del corallo, sprazzi di felicità nascosti alla mia
luce... E mi lascio travolgere, abbracciare, trascinare da onde marine proibite, gioiose e spensierate. Tutto il mio diafano corpo gioca con lunghe, morbide alghe amiche, che mi vestono e mi denudano in perfetta sincronia con i miei sensi riaccesi. E in questa danza sensuale partecipi anche tu, mio amorevole rifugio. Risorgive di sensazioni e di passioni represse da un destino terreno che ti sei lasciato alle spalle, per scelta o forse per necessità, sgorgano dalle tue palme ed emozioni più dense accompagnano le tue lievi carezze.
Ora
so che solo il calore di questo tenero giaciglio e il tuo amore
riuscirà a tenermi riparata dalle oscure ombre maligne, fredde,
glaciali, tenebrose... Stringimi forte, fino a rubarmi il respiro!
Luna
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