Cercando
un raggio di vita
Ho
adagiato, con cura, il diafano corpo di Medusa su un sargasso sospeso
a mezz'acqua, sperando che si senta al sicuro, anche se le acque del
mare.....
Sono
circa 100 anni che non lascio la colonna al suo destino di catastrofe e di lutti.
Le conseguenze di allora le ricordo con tragica lucidità:
tutta la città, distrutta con violenza, fu sommersa da acqua e da dolore.
Ora,
devo lasciare, per amore, questo immane peso.. anche se con
orrore mi costruisco insoliti scenari di possibili rovine e crolli di
certezze.
Ma, il mio abbandono è imposto da una forza terrifica che si è scatenata
con violenza dai recessi più inusitati, senza ragioni, se non quelle del
cuore.
E' un inferno di desideri insinuanti che hanno pervaso il mio sangue
e squassato i pensieri...
E'
urgente questo mio breve abbandono....
Ecco...
Vado in una terra lontana, tra bimbi vocianti e, nel loro stupore, cerco
un po' di luce..
Chiedo:
- Chi ha visto un raggio di sole? Un raggio di vita? per favore..
- Forse era qui... ma....
Ma,
invano giro tra rientranze e cortili..
Lo cerco con tenacia, rinnovando mito di Atri nella religione vedica.
Aspetto...
Guardo tra orizzonti di teste furtive. Incontro antichi volti amici di
nomi perduti....
- Avete visto un raggio di luce?... Devo schiarire il buio di
Medusa, che è sola in fondo al mare...
Risposte
vane.. e si fa sera..
Esausto, giro tra strade mai viste, fermo persone impaurite:
- Un raggio di vita, per favore...
Nulla...nulla..
-
Eccomi amore..
Ora, torna a sognare..
Cola
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