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Si fa sera. Materna, porterà con sé le tiepide onde del sonno di un tempo o la eco dell’inquietudine di un’anima che cerca le pulsazioni del mio cuore dolorante, che aspetta un mio cenno di vita, un labile sospiro, per trovare la forza di cercarmi ancora nelle prossime oscurità?
Notte,
nemica e compagna invadente, non posso più fare a meno di te! Linfa vitale sono queste trepide emozioni, sicuro abbandono queste tenere carezze, gocce di beatitudine queste amorevoli ninne nanne.
Orizzonti
nuovi si sono spalancati davanti ai miei occhi, come specchi infiniti di
ardenti desideri.
Finalmente...
Ecco, delicato, il sonno è arrivato.
Lento, soave, si avvicina, mi avvolge in un torpore rassicurante.
Scioglie ogni resistenza. Improvvisamente
una vertigine violenta mi scuote! Fuoco ardente mi penetra, gonfia le mie membra.
Piano
colonna mia, piano anima appassionata...
Potrà
bastarti?
Medusa
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