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Nicola Pesce
Nicola entrò nella sala e fu abbagliato
per un attimo dalla
luce dei lampadari e dai
ricchi ornamenti delle
donne. Ma la padrona di
casa, felice per il suo arrivo, si affrettò
a riceverlo. Un
sorriso raggiante si diffuse in
tutta la faccia del giovane italiano,
rivelando due file deliziose
di denti bianchi perlati. "Ah! Schiller!" - esclamò il giovane poeta - "Grande campione di libertà!"
Il Consigliere della Corona
guardò
con disapprovazione verso lo
scrittore, che aveva parlato con alcuni
scritti rivoluzionari di se stesso, ma gli
occhi della donna si
posavano con evidente piacere
sul poeta.
"Be ', mio caro", parlò il barone in tono gioviale, "Spero che oggi ci dia un esempio della sua decantata arte"
"Lo
farò volentieri," -
disse Nicola con modestia e
lisciandosi ancora
una volta i capelli.
"Forse avete una richiesta specifica?"
"Sa, forse può parlarci del tuffatore" - infine disse il professore.
Nicola fece un cenno esitante:
"Be ', ci parli in nome di Dio
di questo tuffatore"
- concluse il barone
alacremente.
"Signore e signori, cari amici delle arti"
- annunciò la padrona di casa
-
"ora
ascolterete l'immortale ballata di Schiller,
'Il
tuffatore', recitata dal Sig. Nicola Pesce".
Nicola non si fece
infastidire e continuò a recitare con voce
dolce: "Recita molto bene" - mormorò la giovane donna. "Sì" - sussurrò la vecchia contessa, con uno sguardo consapevole - "Mi creda, i ragazzi possono essere di nuovo grandi. Mi sembra che lui sia uno di loro" «Und es wallet und siedet und brauset und zischt» declamò Nicola. "Sta esagerando un po'" - mormorò il professore, fra se e se.
Il Consigliere della Corona girò la testa. "Cosa pensi che direbbe?" - il professore chiese a bassa voce.
Il Consigliere della Corona si strinse nelle spalle. "Ha speso troppo" - sussurrò il cantante famoso. "Sì" - rispose la padrona di casa - "farebbe bene a risparmiarsi nella sua recitazione". «Mich packte des Doppelstroms wütende Macht, und wie ein Kreisel mit wirbelndem Drehn trieb mich's um, ich konnte nicht widerstehn». "Mi sembra di sentire veramente come sta annegando" - disse la ragazza con eccitazione e afferrò la mano del giovane poeta - "Vedi, gli occhi spalancati. Come se fosse vero, «come di salamandre e tritoni e drago / agita nelle fauci dell'inferno terribile»". "I suoi occhi sono nulla rispetto ai tuoi, la mia signora" - rispose il poeta, portando la mano alle labbra - "Davvero, per uno sguardo amichevole dai tuoi occhi il re dovrebbe alzare venti coppe d'oro e con vino del Reno. Sai in che modo la poesia di Heine parla di Lorelei? Io non so, cosa vuol dire ...'?" «Da kroch es heran, regte hundert Gelenke zugleich» "Guarda," - esclamò la padrona di casa - "è impallidito. E' una cosa che non ho mai visto prima. E' veramente grande". "Nessun uomo può volontariamente impallidire" - disse il cantante famoso - "Questo è impossibile". "Ha un grande futuro" - disse la vecchia contessa - "Io lo sento." "Devo congratularmi con lei, signora" - elogiò il barone - "Ha sempre gli ospiti più interessanti." "Sì, è davvero una serata di successo" - concordò il Maggiore - "Accidenti, ciò che il ragazzo può tenere tutto in memoria è di tutto rispetto." «Es kommen, es kommen die Wasser all’.Sie rauschen herauf, sie rauschen nieder. Den Jüngling bringt keines wieder.»
Nicola fece un inchino e lasciò il
palco tra gli applausi.
Nicola si avvicinò al grande specchio a muro, con lo sguardo
di un uomo che ha visto l'inferno e,
smettendo di tremare, guardò i suoi
capelli candidi. Parlarono un po' in generale di ballate e in particolare de "Il tuffatore" di Schiller. Dopo di che la padrona di casa si sedette al pianoforte e suonò molto bene alcuni pezzi di compositori moderni. Finirono alla solita ora.
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