Canto di Colapesce
Èxodos
Colapesce -
Scultura di Rodolfo La Torre
Oh Telamone
resta con me
Non mi
lasciare sola in quest’isola
È troppo
presto, questa tua dipartita
Un soffio, un
sospiro, un silenzio
L’addormentarsi di un’anima
Nel fondale
dove giaci immobile ibernato
A sostenere la
colonna crepata di Trinacria.
Risali con me
dal fondo del sudario degli abissi
Non tremare ma
attraversa questo flutto
Che ti
stravolge con gli occhi pieni di sale
E che bruciano
rossi à la recherche du temps perdu.
Lascia dietro
il boato del magma che ribolle
L'odore dello
zolfo al centro della terra
Il fuoco che
serpeggia nella lava incandescente
Nella fucina
di Efesto indiavolato
E con i
lapilli fumanti riscalda
Il tuo cuore
lacerato e diviso. Orbene!
Accompagnami
in questa straziata valle
Dove un grido
di solidarietà squarcia
Cieli
intramontabili di un afflato spontaneo.
La Sicilia
sussunta in un’ostia d’oro al cielo sospesa
Pregna di
solidarietà umana, speranza, fede e carità.
Nella mia
testa il ritmo delle onde singhiozza:
Che cosa sei e
dove andrai?
Quien sabe?
Un grumo di
carne e di sangue rivestito di valori
Sfarfalla alla
libertà
Nel profondo
di Amore e Psiche
Colapesce
nuota bioluminescente
Verso il mare
delle stelle e dell’eternità.
Evelina Maffey
Vertigo
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