mercoledì 30 gennaio 2008
Colapesce 2
Ovvero: povera Sicilia e siciliani! Scoperto, finalmente,
che cosa tiene - ancora - a galla la Sicilia e i siciliani.
- Tuffati - disse ‘u re.
’U caruso guizzò svelto svelto giù diritto come un pesce (da cui il
nome) e per qualche picca di lui non rimase che il gorgoglio di bollicine su
dall’acqua profonda.
Eppoi le bollicine si ruppero e rivenne a galla la sua
testa ricciuta e ridente.
- Rieccovi la coppa, maestà!
- Bene! - sorrise ‘u
re
- Bene! - ripetè la comarca.
- Adesso finalmente potrò sapere – ‘u re era
molto curioso, artravorta avia fatto allivari dù picciriddi allo scopo di
sapiri che lingua cristiana o babelica ne vinissi fora -
adesso potrò sapere
che cosa, contro ogni leggi di fisica, vi tiene a galla l’Isola.
- Maestà -
disse un barone - ma già è ben noto. Le tre colonne cristalline: a Passero,
a Lilibeo e a Peloro, coi tre ciclopi che le fecero a quei tempi.
- Sì –
dissi ‘u re - ma allora non c’era
la tecnologgia!
‘U re fece un cenno e uno dei cortigiani porse al ragazzo
un attrezzo, un coso lucido piccolo e vetroso, con un occhio in mezzo.
- Ora
tu metti questa cosa appress’alla colonna. Quando l’hai messa, premi qua.
Eppoi o resti lassotto o risali, come vuoi".
Il ragazzo afferrò la webcam,
sorrise a tutto il mondo e si tuffò lassotto: un attimo prima c’era, un
attimo dopo non c’era più.
Passarono alcuni momenti, e sul dispay del
sovrano si accese - come da previsione, ’a tecnologgia non fallisci - la
lucetta. Eppoi, sfocate ma riconoscibili (settantadue puntipollice
bianconero) le Gif cominciarono a scorrrere su tutti i monitor della Rete.
- Was
ist dieser?" – si domandò ‘u re.
Una valigia di cartone: e, da fuori
campo, la mano del ragazzo che la raddrizzava.
- E questa?
Un’asta di
bandiera, si direbbe: con pochi filamenti attaccati ma una faucimmarteddu
rugginosa ancora fissata alla punta. Eppoi riloggi fermi, pacchi di lettere
e vaglia, fiaschi, marranzani, nache di legno, bummuli, quartari, barde di
carretto, stellette militari, coppole, e remi di barche, e foto dei Due
Amici, e cuteddi tutta ’na massa di paccottiglia miserabile e smancicata di
pisci che veramenti - improvvisamente e con schifo si rese conto ‘u re - non
era ammucchiata attorno alla colonna né adiacente alla medesima, ma era
semplicemente la colonna stessa.
Altro che colonne ciclopiche:
- Ecco che cosa
li teneva a galla, i fetenti!
- Richiamo il ragazzo, maestà?.
- Che
richiami a fare? Lascialo nella loro spazzatura.
Con uno sbuffo, ‘u re
Federico s’alzò.
- In Germania, in Germania! Ce ne torniamo in Europa. E io
che credevo ai miti
E s’incamminò via dal salone, con tutta la comarca dei
cortigiani dietro.
Nessuno pensò a spegnere i monitor, e la webcam per
quanto obsoleta era di tipo buono.
Così se passi da Messina e hai un po’ di
tempo da perdere puoi buttare un’occhiata sul fondamento della Sicilia in
bianco e nero, sui pesci che se lo smusano curiosi e le alghe che lo
carezzano indifferenti.
Ogni tanto, entrando improvvisamente nella schermata
come in un videogame postmoderno - da su, da giù, da sinistra, da destra -
appare la figura di un ragazzo che coglie amorosamente le vecchie cose e le
rimette dentro alla colonna: non senza averci fischiato dentro se era un
flauto, o averci mimato una mossa se un coltello.
Non pare che abbia gran
voglia di risalire: e menu mali, accussì almeno restiamo a galla un altro
poco.
www.colapisci.it
|