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TAVOLA 1
VIG.
1: Piccola. Esterno notte. Il mare scuro si incontra con il cielo in una
notte in cui arrivano solo fiochi raggi di luna a rischiarare il mare.
VIG. 2: Grande. Esterno notte che continua in piano sequenza la prima.
Vediamo la Luna piena che adesso illumina con il suo lungo abbraccio l’acqua
scura.
VIG. 3/4: Zoom out. Uno scorcio all’altezza delle braccia di un uomo che
fissa il mare. Vediamo solo il suo braccio, una parte della testa e del
tronco.
VIG. 5: Frontale dei piedi dell’uomo mezzi affondati nella sabbia con in
prospettiva la risacca che arriva sulla battigia a provocare quella leggera
schiuma.
VIG. 6: PP frontale del nostro Colapesce. TAVOLA 2
VIG.
1: Il nostro personaggio tira a bordo le reti per andare a pescare.
VIG. 2: IL nostro personaggio spinge la barca verso il mare, con un evidente
fatica e con dei gesti che però sono ormai un opprimente consuetudine per
lui.
VIG. 3/4: Dettagli progressivi tra Colapesce che comincia a remare e gli
scanni dei remi. La sensazione che deve trasmettere questa tavola è quella
di una quotidianità talmente logora da essere divenuta quasi insopportabile.
Quindi curare dettagli come il logorio dei remi nella girata degli scarmi,
il nome della barca liso quasi da essere illeggibile, etc.
VIG. 5/6: Grande. Colapesce al largo, con la sua barca, la luna sopra di lui
e il riflesso che si infrange sull’acqua spostata dalle sue remate. Come un
piano sequenza dobbiamo poter seguire la scia della barca di Colapesce dal
fondo della vignetta, fino al largo dove si ferma per fare capire il
percorso che ogni notte, sempre uguale, è costretto a fare. TAVOLA 3
VIG. 2: I nostri due frontali, in PA, e con uno scorcio del tipico paese di
pescatori alle spalle (case basse e bianche, etc). In PP arriva una ragazza
dalle belle forme e Giufà le punta gli occhi addosso.
VIG. 3: Stringiamo sui due con un’inquadratura di tre quarti, con Giufà che
esprime tutto il suo apprezzamento per il sedere della ragazza che gli sta
passando davanti. La faccia di Colapesce, pur seguendo i commenti di Giufà,
deve essere leggermente inespressiva perché è come se fosse concentrato a
raccontarci quello che stiamo leggendo in dida.
VIG. 4: Giufà commenta la ragazza al suo amico Colapesce per dire che è una
varrebbe sicuramente la pena farsi. . Attenzione a mettere tutta
l’attenzione della vignetta su di lui e sulla sua espressione!
VIG. 5: PP divertito di Giufà ed in secondo piano Giufà che ride appresso a
lui.
VIG. 6: Esterno notte. Siamo tornati in mare, nel silenzio della notte. TAVOLA 4
VIG. 1/4: Un
piano sequenza realizzato in stile quasi fiabesco, dove vediamo Colapesce
che si getta nelle acque dello stretto e a reggere la colonna incrinata che
si trova sotto Capo Peloro. Facciamo notare che Colapesce respira
tranquillamente sott’acqua e che gli pesa comunque reggere la colonna. La
divisione ottica delle vignette potrebbe essere il mare, le alghe, o altro
elemento interessante da inserire.
VIG. 5: Torniamo al nostro villaggio di pescatori della pagina precedente.
Direi un campo medio in cui facciamo vedere qualche dettaglio in PP (una
cassetta con le reti, un salvagente appoggiato ad un muro, delle reti stese
a prendere il sole) Colapesce fa un gesto di noncuranza a Giufà con la mano
come per dire: “ma che dici!” e Giufà rimane impietrito dal suo
atteggiamento incredulo.
VIG. 6: Quindi Colapesce imita se stesso storpiando l’ultima immagine del
piano sequenza. Lo vediamo quindi in un MB, con accanto un Giufà affatto
divertito, che gonfia le guance come se stesse sott’acqua e alzare le mani
nel gesto di sollevare qualcosa di molto pesante sopra la sua testa con un
finto sforzo. TAVOLA 5
VIG. 1: (piccola) PP di Giufà abbastanza seccato.
VIG. 2: (grande) Campo medio frontale. I nostri due personaggi, seri
rispetto alla tavola 3, camminano su una discesa di cemento che porta a
mare. Giufà ha le mani dietro la schiena e guarda Colapesce con sguardo
penetrante e assorto. Colapesce quasi imbarazzato di tanta serietà. Siamo
ormai al tramonto e quindi le ombre si allungano.
VIG. 3: Andiamo in PP di Giufà, in soggettiva da Colapesce che gli sta
accanto. Quindi un trequarti frontale. Nella tavole si deve respirare un
atmosfera sospesa, drammatica.
VIG. 4: CC: soggettiva di Giufà che guarda il suo amico Colapesce con la
bocca semi aperta, pronta a dire qualcosa che ancora non riesce a uscire
dalla gola.
VIG. 5: Uguale alla precedente, solo che stavolta qui Colapesce parla.
VIG. 6: Allarghiamo di nuovo. Colapesce e Giufà soli in piedi che si fissano
in mezzo al nulla di uno scorcio di lungomare immoto e silente. Siamo al
tramonto, quindi ombre lunghe e riflessi accesi per accrescere un momento di
drammaticità. TAVOLA 6
VIG. 1: PA di
Giufà che sorride alla risposta di Colapesce, quasi che se l’aspettasse.
VIG. 2: Allarghiamo in un campo lungo. In PP Giufà che con un gesto della
mano esorta Colapesce a seguirlo, con quell’espressione della serie “adesso
ti farò ricredere” e dietro di lui Colapesce che esita a seguirlo, ancora
perso nelle sue riflessioni.
VIG. 3: Giufà che spinge con delicata inerzia la barca a mare, con i remi
innestati negli scarmi girati verso l’interno della barca, mentre un
silenzioso e curioso Colapesce lo guarda in piedi.
VIG. 5: Totale stretta. Barca che scivola nel mare piatto e silenzioso. Remi
ancora calati che segnano il mare. Di spalle abbiamo Colapesce, mentre
frontale Giufà.
VIG. 6: Stringiamo su Giufà in PA, seduto immobile e quasi imperioso sul
legno.
VIG. 6: CC di Colapesce, con un sorriso compiaciuto. TAVOLA 7
VIG.
1/2: Totale laterale. Esterno notte. Siamo tornati alla sequenza iniziale,
in cui Colapesce è da solo in mezzo allo stretto. Lo vediamo che fissa la
luna che si riflette sul mare.
VIG. 3: Stringiamo su Colapesce che sempre fissando la luna si comincia a
sbottonare la camicia, come ipnotizzato.
VIG. 4: Totale di Colapesce in piedi sulla barca in controluce rispetto alla
luce della luna.
VIG. 5: PP di Colapesce che ride sotto i baffi, calando gli occhi dentro la
barca. TAVOLA 8
Splash page
con vignetta ad innesto e poi spazio in fondo con tutti i crediti.
SPLASH PAGE: Colapesce che si inabissa nel mare, quasi trasfigurato e
recuperando le sue orecchie un po’ appuntite, da creatura marina. In fondo
al mare vediamo anche la famosa colonna che regge la Sicilia.
IL MARE, LA NOTTE FINE
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