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hanno fissato in un perenne incanto il tuo cuore, Enzo? Quali armonie segrete e sconvolgenti hanno turbato i tuoi giorni? Quali echi di tuoni oltre le montagne? Quale percorso dallo Ionio all’Etna hai ridisegnato nei sogni? Il percorso antico o uno sperimentale dove tu, dentro alla navicella di carta stagnola, dirigevi il timone fino a violare lo spazio degli impossibili sogni? Un percorso parallelo verticale dall’abisso alla luna…. Una traiettoria ardita da dove non sei uscito illeso tu, splendido titano, inerme disteso sul cuore di una cernia che muore. E adesso chi vede i vortici che il tuo cuore disegna sul mare immobile del tramonto? Hai mosso a invidia gli Dei.... Lo stesso Oceano si è a lungo nascosto nell’anfratto più scuro pensieroso, come sospeso, quasi avvolto dentro un innominabile silenzio… Quali voci di antiche sirene ascolti adesso mentre navighi piano in superficie lasciandoti portare da una fievole corrente tra ricordo e ricordo allo scoglio natale a Ortigia morente?
Lia Schiavo
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