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Ti raggiungerò ansimando come la marea. Tu mi tenderai la mano per afferrarmi e stringermi al tuo petto. Io avrò paura, lo sai, come Pietro, di affondare perché è violenta la tempesta che mi abita nelle profonde pieghe dell’anima. Mi parrà di affondare perché, lo sai, il mio rapporto col mare è un rapporto di odio-amore. Di passione e timore Di poesia e pianto.
e il vento complice dei nostri pomeriggi assolati volge le ultime pagine di un romanzo che il destino sigillò con la parola “fine” mentre si spegneva un agosto arroventato di solitudine.
e al tramonto mi attendi sulle rive del Silenzio che sa parlare solo con parole azzurre sottratte al nostro mare.
lascia cadere alle sue spalle briciole di luce per non smarrirmi!
Fenice
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