Cola PesceColapisci: l'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta


Mi nutro di pane e di lacrime
 
 

		

Mi nutro di pane, lacrime e rose

per  sfamare digiuni d'amore

e restare tra i viventi.

 

Le lacrime sono il mio pane

notte e giorno,

senza di te, amore,

disconosco significanze di sorrisi.


Vorrei chiederlo alle nuvole d'agosto,

ai cespugli di corallo degli abissi…

alle nuvole guanciali di sospiri...

alle stelle compagne d'illusioni...

 

In questa notte

così violenta di desiderio

così azzurra di sogni

così nera d'illusioni


vorrei sostare su una panchina di nuvole

per narrarti le cose

che non ho mai detto

nemmeno al mio cuore gitano.


Vorrei sfogliare la rosa

che appassisce di lacrime e silenzi,

vorrei guardarti negli occhi

e raggiungerti ovunque tu sia,

cercarti in ogni latitudine

fino agli estremi confini della ragione.

 

Sciolgo i miei brividi

in catini di vetro

trasparenti come lacrime,

taglienti come lame di luna,

spinosi come rovi senza frutti,

né fiori, né sospiri, né baci, né deliri.

 

Ma tu soccorrimi, amico,

donami briciole di sogni,

strofe di poesia infinita,

lacrime dolci di miele d'acacia,

bocconi d'assenzio e acqua di rose...
Toccami l'anima, sfiorami il viso

senti, che dolci le lacrime di marzo

sono gioielli di quarzo

per chi ne vorrà.

 

Non negarmi i  tuoi sogni

buia notte!

domani avrò fame di stelle

e mi nutrirò di sospiri.

Questa notte sfoglierò

pagine d'ombra

in attesa di sognare

albe di rugiada.

Qui e Ora voglio restare

abbracciato alla notte

per farmi addormentare…

 

Domani sarò certo un altro giorno!

Mi toccherà nuovamente vivere…

Mi toccherà di nuovo indossare

una collana di spine senza rose…

 

 

Cola
AM

 

   

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