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Ombre, nascoste nelle ombre, mi raccontano di te e delle tue luci sottomarine, dei silenzi assordanti delle campagne dei Nebrodi, del faticoso camminare per Dinnamare, del mare di stelle, disseminate in un blu senza fine, del cielo di Galati, dei riflessi dorati dello Stretto allunato di Moleti, delle onde rotte delicatamente dal vento di terra, che ogni sera accompagnava gli umili pescatori e le loro cento, mille vele bianche che all'unisono lasciavano la riva nella speranza di allamare un tonno, per mostrarlo orgogliosi all'alba a parenti e amici.
Ombre, nascoste nelle onde, mi raccontano di te, delle piccole lampare sottocosta, dell'odore del carburo e dell'acetilene, delle chiacchiere senza fine seduti sui muretti o lungo strade solitarie e oscure di Mili, delle paure dei lupi mannari e della luna piena, dei fantasmi che attraversavano i vicoli, delle migliaia di passi che ancora risuonano tra le mura e nel cuore, degli amici che non conosco più, dei romanzi di fantascienza che dovevo finire di leggere prima dell'alba, dei falò che hanno perso la sacralità del rito.
Ombre, dentro questa vita, mi raccontano di te, dei libri da studiare per dovere o per passione, di quel rumore di fondo, arcaico e trascendente, che accompagna lo scorrere delle ore, delle lenzuola aggrovigliate o messe a barriera nei confronti della morte, del ticchettio di sveglie irrefrenabili che scandiscono la vita o la fine dei sogni lasciati su una sedia ad aspettare un mondo altro che non viene mai.
Ombre che mi sfiorano in
questo mare senza luce, se non la sapessimo immaginare, e che mi raccontano
di te e del tempo che mi hai donato o che ti ho rubato... Cola
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