Nel
silenzio
Forse, un giorno imprecherai per avermi
incontrato, ma, nel frattempo, spero di essere già
annegato in questo mare di gelido blu che mi circonda.
Forse, i tuoi silenzi sapranno dire tutto di me e
di come diverrò piccola cosa
naufragata tra mille parole.
Forse, sentirai ancora l'universo su di te e ti
sembrerà di essere epicentro di una esistenza
avara e, magari, ancora
una volta ti cullerai nella disperazione e odierai il mondo e questo
amore invadente e pieno di illusioni.
A causa di
questo forse, tu sarai presa dal disgusto e mi
butterai, arrabbiatissima, in un rogo di maledizioni. Ma,
io
terrò strette a me le malinconie delle tue mani e
cercherò il tuo sguardo vagante a mezz'aria, che
per timore sarà incapace di penetrarmi fin dentro l'anima.
Porterò, pure, nel cuore gli attimi rubati alle
tue sofferenze ad occhi chiusi, come estasi amara.
Avrò, anche, il coraggio di negarmi
e, subito, di sussurrarti "ti amo" dilaniandomi
dentro. E ti canterò
una ninna nanna fin quando capirai che le emozioni di
liberarmi nel tempo, per mille anni fatti di sospiri,
nascono dall'infinita dolcezza dei tuoi baci. Nel desiderare la
pienezza della vita, resterai estranea a questo mondo e non saprai
dirmi t'amo, solo perché l'amore
tuo è prigioniero dello scorrere del vento tra
gli alberi, è incatenato dall'odore
dei funghi di
una montagna tappezzata di merda di vacca, è
smarrito in un sogno blu e verde, ammaliato dal
lungo profumo di un ciclamino perduto.
Poi, resteranno il crepitio dei passi sulle foglie rosse, le nuvole
basse e nere sui monti che tagliano l'orizzonte, il freddo al naso e una
musica di altri sogni.
Sogni di stelle e di castagne e di sospiri e di ma e di sguardi tra la
gente e di capelli corvini che restano sul letto a consumarsi
d'amore....
Tu sarai sempre lì.
Con un filo d'erba secca che scorre lentamente tra le labbra, due
occhi gelati e fermi in un vuoto d'attesa sopra i
mirtilli, un senso di tristezza antica e solitaria che scivola sul
grembo e il vento sul viso e il ricordo di un sorriso incredulo sotto la
pioggia.
Ed io morirò nel silenzio, fatto di urla negate di figli
mai nati e di aride lacrime, trattenendo disperatamente il respiro
che ti ho selvaggiamente rapinato.
Cola
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