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Thalassa stende le sue braccia nervose e scarne la pelle sta diventando dura come la gobba verde del mollusco che tiene dentro alla sua bottiglia preferita Thalassa vuole il suo bambinolo cerca e piange ridategli quel tenerissimo involucro di carta stagnola….
Cos’è? Non è carta ma copertina celeste con spruzzi e felici onde piccole, saltellanti, festose…… piccole corse dentro una copertina celeste di panno lenci: il suo bambino….
L’ha partorito in una sera tiepida dove tutto era perfetto Il cielo al suo posto E il mare sotto al cielo La terra lontana non trasferiva più voci e clacson e stridore di freni sull’asfalto tutto era perfetto come thalassa immaginava dovesse essere il giorno del principio e la sua vita cambiava sotto il cielo sul mare distesa il suo bambino al collo abbracciato stretto un immenso meravigliato fragilissimo amore
Thalassa
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