Furono innalzate, in cima a ripide scogliere di fronte a un panorama fatto
soltanto di mare a perdita docchio, erano torri "contro" i Saraceni: punti
cospicui davvistamento, dallalto dei quali le vedette dei villaggi rivieraschi
potevano lanciare tempestivamente lallarme alle popolazioni inermi: "Li
Turchi!".
E Turchi, Barbareschi, Saraceni, Mori e Moreschi sono ancoratutti i pirati del Mediterraneo,
circondati, dopo secoli che le loro imprese hanno avuto fine, da un alone di terrore
anziché di miti e leggende, come quello che aleggia sulle teste capellute e barbute
dei corsari dei Caraibi.
La verità è unaltra.
La pirateria, in Mediterraneo, è
stata "unindustria vecchia quanto la storia".
In prima fila, é vero,
cerano galere e sciabecchi barbareschi, ma subito dietro facevano ressa migliaia di
navi che, al posto della bandiera verde dellIslam, facevano garrire al vento gli
stendardi di Venezia, di Trapani, di Marsiglia; e perfino quelli dei Cavalieri di Santo
Stefano e dei Cavalieri di Malta.
Se i pirati e corsari in servizio erano certamente tipi duri e
poco raccomandabili, i loro datori di lavoro erano un po tutte le popolazioni
rivierasche del Mediterraneo.
Difatti, la pirateria diventò unattività peculiare
dei musulmani soltanto agli sgoccioli del secolo XVII: duecentanni prima, alla fine
del secolo XV, i principali protagonisti della "corsa" erano i
cristiani senza macchia e senza paura, e tra la fine del 200 e il principio del 300 la pirateria
aveva già certe sue regole rigidamente codificate e non certo ispirate al Corano.
Pirati e corsari
erano una logica conseguenza del mare, erano stati forgiati dal mare, spinti dai flutti
verso la rapina come unica alternativa di sopravvivenza ai retroterra brulli, aridi,
desertici o montagnosi delle loro patrie avare di ricchezze naturali: per tirare avanti
non cera altro da fare che tentare di impossessarsi delle ricchezze altrui: la croce
contro la mezzaluna, Cristo contro Allah furono alibi ideologici escogitati molto tempo
dopo che lindustria corsara era già fiorente.