La notte sul mare ha senz'altro portato l'uomo ad
immaginare gli abissi marini abitati da spaventevoli mostri.
Probabilmente i pescatori
hanno scoperto la pesca notturna quando sono stati costretti ad usare le luci per
schiarire la paura a mare.
La paura per questo buio è eguale per tutti, in tutti i mari.
In alcuni luoghi questo terrore del buio ha suggerito preghiere, magie, formule
propiziatorie per allontanare il pericolo...
A Soverato, sulle coste ioniche della Calabria, ogni anno
lultima notte di estate senza luna la gente del paese spinge in mare miriadi di
barchette di carta, ciascuna con un lumino acceso. Le fiammelle guizzanti vogliono essere
un inganno teso a saziare, per tutte le notti dellintera stagione in procinto di
giungere, quel mostro delloscurità che sa come divorare gli uomini.
Un
mostro capace di sconvolgere il mare, un mostro che, di conseguenza, si immagina immenso;
nella sua cieca furia deve essergli difficile distinguere nelloscurità le luci
tremolanti delle lampare da quelle fiammelle galleggianti.
E se in questa notte si
sazierà delle fiammelle, forse non assalirà nelle notti tempestose dinverno le
barche dei pescatori a lampara.
Nella dimensione irreale della notte e delle profondità sono
stati immaginati esseri, simili a mostri fantastici generando un bestiario degli
abissi che resta uno dei più inquietanti segreti del mare.
Immergersi,
sfidare le grandi profondità marine è sempre stato, fin dai tempi più remoti,
privilegio di pochi. Nei racconti, nelle favole, nei miti i primi ad osare sono stati gli
eroi, i principi divinizzati.
Lesplorazione del mondo notturno sottomarino è
unavventura di oggi alla quale luomo del passato non ha neanche osato pensare.
Eppure anche con i mezzi più perfezionati che la tecnica moderna mette a disposizione
delluomo, quando un ricercatore subacqueo scende nelle profondità notturne del
mare, in quel buio, si muove con grande circospezione e timore, senza riuscire a liberarsi
dal senso dun pericolo continuo, di una minaccia sempre in agguato nel blu profondo
e impenetrabile nel quale si cala.
Perché egli sa che la notte sottomarina è fatta di
lunghissimi istanti durante i quali le creature del mare cacciano e divorano ferocemente.