E
ammiro incantato
dal
chiarore lunare
questa
lingua di mare che nei tempi passati
di
uomini e navi fece gran scempio.
Agghiacciante
passaggio che schiudeva le porte
alle
due sacre sponde,
che
territorio di dei, da Scilla e Cariddi era
scrutato
e protetto.
Scilla
e Cariddi come Jochin e Baoz
colonne
di un Tempio per sempre scomparso
tra
i polverosi scaffali dei libri di storia.
Scilla
e Cariddi
perpetui
guardiani di mostruosa bellezza,
fatale
e maliarda
per
le orecchie mortali dei naviganti di allora.
Scilla
e Cariddi portale di un tempo
leggendario
e solenne
che
di vivida la luce
la
mia fantasia ha da sempre inondato.
Quelle
stesse leggende
che
nelle notti di luna
solcano
ancora questo valico angusto
crocevia
di storia, di miti, di eroi.