Alla ricerca di Cola
La casa di
Cola
Galati Marina - Pesca dello "Sciabacheddu"
Ma che pesce
è diventato Cola? Sarà
dintatu
o cernia?
Saracu pizzutu
o
tunnu?
Qualcuno dice sia
anguilla, in tanti lo vorrebbero pescespada, che sullo stretto viene chiamato
'u
pisci...
La sua sparizione ha comportato, nel tempo,
l'interessamento di parecchie persone. Per primo lo studioso Pitrè, poi qualche
appassionato di Fiabe e Leggende, compresi i Cantastorie e i Cantautori.
Nei fatti
quotidiani, però, ogni bambino che vive a contatto con il mare cerca Colapesce e la
sua ricerca spesso coinvolge gli amici, i familiari, i curiosi in genere.
Una ricerca difficile basata su tracce molto labili, indefinibili e
perdute nel blu del mare. La sua presenza è segnalata un po' in tutta l'Italia del Sud, in
Spagna e nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ma i suoi "siti"
preferiti si trovano lungo la costa Jonica del messinese.
In questo incredibile paesaggio, che Antonello da Messina poneva nei suoi
quadri al centro dell'universo, la storia dell'uomo è stata continuamente
attraversata da Miti e Leggende, da fatti eroici e di vita comune, da
grandi speranze, che a stento si sono fatte strada nel cuore colmo di
nostalgia di chi, attraversando lo Stretto, ha lasciato la Sicilia.
Stretto di
Messina
Itala
Marina - Pesca del Cicirello
Cercando Cola di notte, specialmente in mare,
si incontrano migliaia
di lucciole marine: una mano attraversa appena l'acqua e centinaia di stelle si illuminano per
un attimo e di contrappunto rispondono centinaia, migliaia di luci sullo
Stretto.
Le prime sono foraminiferi biolumniniscenti, le seconde sono anime
avventuriere che pescono i Totani con l'aiuto dell'untru; le piccole
citulene delle barche di pescatori, ormai più
o meno dilettanti, attirano nei paraggi lo zooplancton, il quale attira piccoli pesci, i
quali attirano i totani che i pescatori catturano. Non di rado tutti attirano
delfini e pescecani che guastano la festa...
Cercando, può capitare, anche, di trovare chi non si cerca.
'u fuddittu' sperano di
incontralo un po' tutti, anche nei momenti meno probabili (la mattina presto o la notte).
Questo folletto
siciliano potrebbe diventare una ricchezza insperata, che bisogna guadagnare con furbizia.
Cercando nei
giorni assolati d'estate si corre il rischio di incontrare un canto assordante, neniante e
caldo.
Specialmente ad
Alì Terme, sotto due giganteschi Eucalipti, le cicale affollano i pensieri a tal punto che
quando smettono di cicalare il silenzio è quasi fastidioso....
In queste spiagge, come in
tutto il litorale Jonico, non vale la pena cercare lo scarabeo sacro
perchè praticamente è
sparito.
Spariti sono pure le rondini, i pomodori selvatici, i
cacasipala.
'Cola, se tornasse, non vedrebbe
più neanche le albanelle, i martin pescatori, i falchi pellegrini, i cardellini a
centinaia, i beccaccini. Non vedrebbe....
Capo Alì,
Capo Sant'Alessio, Capo Sant'Andrea
visti da Capo Scaletta
Capo
Scaletta
Monte
Scuderi
Intanto, giunge notizia
che tracce di 'Cola si sono avute a Itala Marina.
Dicono che uno strano uomo con apparenze
di pesce si sia diretto verso Itala Superiore e Monte Scuderi.
In queste
stupende colline, terrazzate dal lavoro di contadini che si sono spezzata la schiena nei
secoli, non è raro, a causa di un sottile stordimento, perdersi fra i viottoli.
Nel silenzio,
si sente il mare in lontananza.
Inconsciamente, tutti i siciliani della riviera jonica cercano Cola nei racconti
dell'umanità.
Con testardaggine sperimentano riconoscimenti, somiglianze o
attinenze ed aspettano fiduciosi l'incontro con l'altra metà di se stessi.
Alberto Biondi |