Ombre dell’anima

Taormina

Ricalchi d’onde precisano circoncisioni d’alture;
svaga lo sguardo ad oriente
nell’espresso d’una nuvola anelante il silenzio.

Reminescenze d’un volo d’acqua
che effusa sbucando in pendii d’azione;
pota la salsedine col naso di una vela all’insù.

Muore il corpo
d’una temperata solitudine, snervante, di costa;
sboccate reti violano lo smottamento marino.

Incagliate,
dietro cespugli vocianti di spuma,
ombre chiassose muovono passi imbizzarriti.

Scie d’anime.

 

 

Paolo Facchin

   

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