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Con dorati pennelli i matutini
Vapori in Cielo in tanto il Sol colora;
E ornati di Crisoliti e Rubini,
Chiara dall' Oriente esce l'Aurora
E i sereni colà flutti marini
Posti tra il Faro, e la Calabria indora:
Ricco ondeggiando infra le due maremme
Un Pelago di Gioje, un Mar di Gemme.
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In lieta calma qui l'onda si spiana,
Immota in sen di cristallina ampiezza,
E si sereni i molli Campi appiana,
Che un specchio fa di lucida chiarezza;
Lieve Aura sol la superficie piana
Fa lieve ondeggiar, ma non la spezza,
E l'acqua a tale i piani suoi comparte,
Che in specchi innumerabili si sparte.
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Riguarda Adam su quei tranquilli umori
Ricchi Campi, Aurei Lidi, e Monti Aurati;
Purpurei frutti, e preziosi fiori,
Render l'Erbette, e gli Alberi gemmati;
Di Zaffir, di smeraldi , e d'Ostri, e d'Ori
Mille smaltate Piagge, e Colli ornati,
Schiere d' Augelli, immensità di Selve,
Classi di Navi, Eserciti di Belve.
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Apparenze a spiegar sì peregrine
Così parlò l'Abitator del Cielo:
Elevate dal Sol, Nebbie saline
Condensa l'Aria il matutino gelo,
Stendendo in su le immote Acque marine;
Quasi Specchio a riflessi un terzo Velo,
Che rifrangendo i rai, forma, e produce
Mille colori in variar la luce.
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Al soave spirar de'Zefìretti
Varia il marino Specchio aspetto, e sito;
Onde in innumerabili Specchietti
Con varia superficie è compartito,
Perciò vengono in lor gli estremi oggetti
Quasi a moltiplicar in infinito;
E ne' rifratti rai vieppiù l'affina;
Coi suoi color quest'Iride marina.
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Risorto poscia in Oriente apparve
Il Sol con faccia d'Oro, e rai d'Argento:
Quando il vago spettacolo disparve
A un soffio d'Euro in rapido momento.
Così quelle del Mar leggiadre Larve
Disfece un fiato, e le disperse un vento,
Perduta la piacevole sembianza
Riprese il Mar la sua natia incostanza.
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Questo è qui di Messina il Suolo ameno,
(Poi siegue a dir lo Spirito fecondo)
Stende alle Navi il braccio, e l'offre il seno,
Che un dì di Palme, e fia d'Allor fecondo.
Di pregi avrà più nobili ripieno,
Per spettatore il suo Teatro un Mondo,
Teatro degno, in cui l'eterna istoria
De fasti suoi reciterà la Gloria.