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Una lettera a Messina Messina dolce Mamma
E’
notte, le luci dello stretto portano conforto alla mia difficile ed eterna
vita. Un altro duro giorno mi aspetta e tu, vicino a me con il tuo
caloroso affetto di madre, mi consoli oh mia Messina. Il mondo intorno a me vuole soffocarmi, tu mi dai ossigeno e voglia di
andare avanti per la mia strada. Sono su un’altura immaginaria, la notte segue il giorno è tutto è un eterno divenire ed io continuo a sognarti: bella, viva e amata. Penso a quanti figli ingrati hai. Figli che ti rinnegano per altre città dove creano balocchi finti... falsi. Il mio sguardo è ancora vigile, nelle strade dove scorre il tuo ossigeno vitale, alcuni ragazzi tornano a casa, altri vanno a drogarsi, altri vanno a distruggere le tue bellezze.... e altri ancora ti sognano con un nuovo vestito dai colori intensi e luminosi.
Sai,
quando parlano male di te, cerco di fargli capire che si sbagliano, loro
non sanno che tu sei una donna indifesa. Terremoti, guerre hanno distrutto
i tuoi monumenti sacri, hanno ucciso i tuoi figli più veri..., ma il tuo
pensiero, la storia e la tua anima, quelli non li potrà mai uccidere
nessuno. Rialzo lo sguardo verso tutta la tua immensità e ti vedo sempre
più incantevole, ho i brividi, ma non è il freddo... Il Duomo è
illuminato da mille colori e le tue vie più belle, emanano il tuo
profumo. Molti vogliono fuggire da te, perché non vogliono lottare e preferiscono criticarti anziché aiutarti. -Sai Messina non offre granché...-
Poche
chiacchiere, siamo noi Messina, se noi ci daremo da fare lei ci darà un
amore che nemmeno possiamo immaginare.
Lentamente
il sole sbuca dall’ orizzonte ed irradia Messina, il suo mare e tutti i
suoi figli. Penso alla bella nottata trascorsa ad osservare la mia città.
Prima che il sole sorgesse le ho promesso:
Allora
miei concittadini amate la nostra mamma, se volete renderla appagata.
Dovete sapere che il sole nasce a est e Messina nasce a est. Il sole muore
a ovest e Messina muore sui colli, ad ovest.
Massimo Mastronardo
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