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Gelsomini
Mentre mamma Kitza, nel suo palazzo di nuvole, preparava gli abiti d'oro per i suoi figli astri, un gruppo di stelle si recò da lei, e tutte le stelle si lagnavano. - La mia veste è troppo larga. - La mia veste non risplende abbastanza. - La mia veste non è guarnita di gemme. Erano petulanti, le stellucce. E capricciose, e testarde. - Io voglio una veste attillata - Io voglio una veste molto fulgida. - Io voglio una veste con guarnizioni di smeraldi.
Strepitavano,
facevano impazzire la povera mamma Kitza. Ma le stellucce egoiste non si commuovevano. - Io voglio una veste attillata. - Io voglio una veste molto fulgida.
Presso il palazzo di nuvole passò Micar, il re degli spazi. Udì lo
strepito, ed entrò da mamma Kitza. Le stelle, di colpo, diventarono umili e sottomesse. Ma la verità dovettero dirla. La collera gonfiò il cuore di Micar. - Poiché siete egoiste e pretenziose, io vi scaccio dal firmamento.
Il re degli spazi, con malagrazia, tolse alle stellucce gli abiti d'oro e
le scagliò, come ciottoli, tra il fango della terra.
Bersto, la dama dei giardini, ebbe pietà della povera madre. Bersto mantenne la promessa e nacquero così i gelsomini, le stellucce della terra.
leggenda araba
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