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La fosforescenza marina
Alessio e
Ivan, giovani pescatori, amavano Nai. Non aveva, Nai, un viso troppo bello. Pallidissima,
fragile, gentile, sorrideva dolcissimamente. La sua chioma, però, era superba: folta,
lunga, bionda.
- Il sole, il sole ripeteva Ivan e, a sua volta, sospirava.
Nai si faceva
sempre più pallida, e quei suoi occhi languidi, che parevano un lembo di cielo nordico,
si velavano, a volte, di sogno. - Grazie, amico mio. Non posso risponderti subito.
Alla gentilissima
fanciulla bionda si presentò Ivan: - Perché mi ami? - Per la chioma che è un fascio di luce. - E poi? - Non basta? Hai capelli da dea. Illuminerebbero la notte più tetra. - Diventeranno bianchi, i miei capelli, e allora? - Allora... Non pensiamoci. Siamo giovani. Dimmi: vuoi sposarmi? - Ci penserò.
Nai chiamò Alessio e gli
chiese: - I tuoi capelli smaglianti mi esaltano. Li ho dentro lanima come una lampada. Anche il mare notturno risplenderebbe sotto il serico manto della tua chioma. - Che diventerà il tuo sentimento, o Alessio, quando il tempo getterà sulla mia testa doro, la neve della vecchiaia? - Non pensarci. Linverno è ancora lontano. Accetti di diventare mia moglie? - Anche Ivan mi ama. - E tu? - Forse risponderò a lui ciò che rispondo a te. Dimenticami... starò sola, io, con la mia nostalgia, con la mia pena. - Dici delle cose folli. Hai il cuore di sasso, dunque? Dal momento che anche il mio amico è innamorato di te, scegli fra me e lui: chi preferisci? Sii sincera. - Non posso, non posso. - Ho capito. Sei indecisa. Oppure... non osi dirmi la verità. Ma la verità, è sempre preferibile al dubbio. Per toglierti dallimbarazzo, ti faccio una proposta. Parlerò a Ivan. Quando sarà, scesa la notte, io e lui ci recheremo in barca vicino allo scoglio sul quale sorge la tua casina e tu, a gran voce, ci rivelerai la tua decisione. Ti prometto, anche a nome del mio amico, che tale decisione sarà rispettata. - Va bene.
Nai scappò, col suo cuore greve, con la sua chioma solare. Voleva essere
amata per la sua anima, non per i suoi capelli. Lanima non conosce
lumiliazione della vecchiaia. È eterna, divina: luce senzombra. Andò a
rifugiarsi nella sua piccola casa. Si affacciò allunica, finestra e, con
lanima, con gli occhi sul mare infinito, aspettò la notte.
Ivan chiese, con voce che scivolò patetica
nell’infinito: - Nessuno pianga – rispose la fanciulla. – Dividetevi i miei capelli. Ecco: me li sono recisi e li getto nel mare.Fu come un miracolo. Lacqua, al contatto della chioma meravigliosa, assunse una luce abbagliante. Ebbe origine, così, il poetico fenomeno della fosforescenza marina.
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