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In un giorno destate, un giovane principe danese, di nome
Olaf, cacciava nelle paludi presso le rive del Guldborgsund. Il calore era grande, e i
raggi ardenti del sole avevano tanto riscaldato le acque della palude che, verso sera, se
ne sollevò un vapore tiepido, mentre in cielo si addensavano nubi nerastre che lasciavano
sfuggire lampi frequenti, accompagnati da tuoni formidabili. Olaf, che guardava quel fenomeno con superstiziosa terrore, vide apparire a un tratto sulla cresta di unonda una barchetta, circondata da unaureola luminosa. Sullimbarcazione stava in ginocchio una fanciulla bellissima. Una lunga capigliatura bionda nascondeva il suo corpo e non lasciava vedere che il viso e le braccia di un candore risplendente. La fanciulla volse sul principe i suoi occhi meravigliosi, profondi come gli abissi marini. Il principe ne rimase affascinato e, malgrado l'imminenza del pericolo, poiché la tromba dacqua savvicinava turbinando, si precipitò nei flutti infuriati, dirigendosi verso la navicella che cominciava a riempirsi dacqua.
Quando la raggiunse, limbarcazione affondò, e Olaf
fece appena in tempo ad
afferrare per la vita la fanciulla che si dibatteva fra le onde. Allora, con un fragore
assordante, la folgore cadde dal cielo. Olaf svenne e fu rigettato dalla tromba
dacqua sulla riva, dove fu raccolto da alcuni pescatori che lo portarono nella loro
capanna.
Ma il principe sdegnò il consiglio della vecchia e cercò la Sirena lungo la
riva, esplorando ogni promontorio, ogni insenatura. Percorse anche di notte, senza
stancarsi, le acque su una fragile barchetta; ma della Sirena nessuna traccia. Poi, a gran passi, si allontanò da quel luogo funesto.
Olaf restò in quello
stato per parecchi secoli. Di notte, due lingue di fuoco uscivano dai suoi occhi di
pietra, e la loro luce, che si vedeva a un miglio sul mare, serviva di guida ai pescatori.
Ma, cosa strana, questa luce impallidiva a mano a mano che i battelli si avvicinavano a
terra, e quando arrivavano vicino alla riva, scompariva affatto. I marinai spiegavano
questo fenomeno dicendo che la Sirena, vedendo avvicinarsi un battello, si allontanava a
poco a poco dalla terra per immergersi nellacqua, di modo che il fuoco del suo
sguardo non si rifletteva più negli occhi di Olaf. Dinverno, quando lo stretto era chiuso dal ghiaccio, la luce non si accendeva più negli occhi di Olaf. Il principe, in quel periodo dellanno, non vedeva la Sirena, che dormiva in qualche caverna in fondo al mare.
Un giorno destate, allalba, i marinai non trovarono più la statua di
Olaf al suo posto. La sera prima, infatti, alcuni pescatori di Eorsoer avevano visto passare in mezzo al Gran Belt, con la rapidità del fulmine, una navicella circondata da unaureola di fuoco. Otto cigni giganteschi la trascinavano verso il nord, lasciando dietro di se una lunga scia spumeggiante. Nella navicella stavano due giovani, che si tenevano per mano. Da quella sera più nessuno vide né Olaf né la Sirena.
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