La luna d'inverno
Luna d’inverno che
dal melograno
per i vetri di casa
filtri lenta
sui miei sonni
veloci, di ladro,
sempre inseguito e
sempre per partire.
Come un velo di lacrime t’appanna
e presto l’ora suonerà…
Lontano,
oltre le nostre sponde, oltre le magre
stagioni che con moto di marea
mortalmente stancandoci ci esaltano
E ci umiliano poi, splenderai lieta
tu, insegna d’oro all’ultima
locanda,
lampada sopra il desco incorruttibile
al cui chiarore ad uno ad uno
i visi in cerchio rivedrò, che un
turbine
vuoto e crudele mi cancella.
Maria Luisa Spaziani
Le acque del
sabato
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