Cola PesceColapisci: l'uomo che diventa pesce per necessità o per sceltaI Ricordi di Colapesce: 100 e più Lune


Romanza della luna, luna

Nassa - Lago di Ganzirri - Foto Alberto Biondi

La luna venne alla fucina
col suo sellino di nardi.
Il bambino la guarda, la guarda.
Il bambino la sta guardando.

Nell'aria commossa
la luna muove le sue braccia
e mostra, lubrica e pura,
i suoi seni di stagno duro.

Fuggi luna, luna, luna.
Se venissero i gitani
farebbero col tuo cuore
collane e bianchi anelli.

Bambino, lasciami ballare.
Quando verranno i gitani,
ti troveranno nell'incudine
con gli occhietti chiusi.

Fuggi, luna, luna, luna
che già sento i loro cavalli.
Bambino lasciami, non calpestare
il mio biancore inamidato.

Il cavaliere si avvicina
suonando il tamburo del piano.
nella fucina il bambino
ha gli occhi chiusi.

Per l'uliveto venivano,
bronzo e sogno, i gitani.
le teste alzate
e gli occhi socchiusi.

Come canta il gufo,
ah, come canta sull'albero!
Nel cielo va luna
con un bimbo per mano.

Nella fucina piangono,
gridano, i gitani.
Il vento la veglia, veglia.
Il vento la sta vegliando.

 

Federico García Lorca
Romancero gitano
1924


Romance de la luna, luna

Foto Alberto Biondi - Stretto di Messina

La luna vino a la fragua
con su polisón de nardos.
El niño la mira mira.
El niño la está mirando.

En el aire conmovido
mueve la luna sus brazos
y enseña, lúbrica y pura,
sus senos de duro estaño.

Huye luna, luna, luna.
Si vinieran los gitanos,
harían con tu corazón
collares y anillos blancos.

Niño, déjame que baile.
Cuando vegnan los gitanos,
te encontrarán sobre el yunque
con los oijllos cerrados.

Huye luna, luna, luna,
que ya siento sus caballos.
Niño déjame, no pises
mi blancor almidonado.

El jinete se acercaba
tocando el tambor del llano.
Dentro de la fragua el niño,
tiene los ojos cerrados.

Por el olivar venían
bronce y sueño, los gitanos.
Las cabezas levantadas
y los ojos entornados.

¡Cómo canta la zumaya,
ay cómo canta en el árbol!
Por el cielo va la luna
con un niño de la mano.

Dentro de la fragua lloran,
dando gritos, los gitanos.
El aire la vela, vela.
El aire la está velando.

 

Federico García Lorca
Romancero gitano
1924

Foto Alberto Biondi

   

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