Le stelle, la luna e le nuvole
Il Signore delleternità, aveva creato il giorno e la
notte. E la notte era tenebrosa, nessun essere vivente ardiva avventurarsi nel suo buio
spaventevole. Una volta un bimbo si svegliò prima dellalba. Nellombra densa
cercò sua madre che dormiva con lui nel povero giaciglio della capanna solitaria.
La
cercò annaspando con le manine, balbettando unamorevole invocazione.
Non sentì il
corpo tiepido accanto al suo, non udì la risposta della dolce voce. Lansia e il
dolore lo gettarono dal lettuccio. Fece qualche passo nella capanna, riuscì a trovare la
porticina, uscì. Allaperto, le tenebre gli parvero più fitte. Avanzò carico di
sgomento.
Il Genio dellaria, che vede la terra anche quando è immersa nelle
tenebre, volle aiutare il piccolo innocente. Si recò dal
Fuoco:
- Un bimbo cerca
la sua mamma. E cammina nel buio. Accendi un lume per la povera creatura, che non si
perda.
- Che farebbe un
lume solo in tutto quel buio? meditò il Fuoco.
Diede una lampada a
ciascuno dei suoi molti figli.
Poi disse:
- Recatevi a
passeggiare per gli spazi.
I ragazzi
ubbidirono felicissimi della novità..
Il povero bimbo della terra vide tanti lumicini in
cielo: le stelle.
E gli fu possibile scorgere la mamma che, oppressa dal caldo, era andata
ad accoccolarsi sotto un albero, in cerca di un po di frescura.
La notte seguente
un cattivo uomo uscì di casa con la malvagia intenzione di recarsi a uccidere un suo
nemico. I figli del Fuoco, che oramai provavano un gusto matto a correre per gli spazi,
agitavano le loro lanterne con le fiammelline rosse, verdi, gialle. E il perfido uomo,
agevolato dalla luce, moveva con crudele soddisfazione verso lodiatissimo nemico.
Il Genio
dellaria che tutto vede, corse da Mu-Ta, la regina delle nubi:
- Ti prego, avvolgi con le tue coltri brune i figli del Fuoco, nascondi le
lampade lucenti che essi portano, fai che, sopra la Terra la notte ridiventi la
severissima Signora delle tenebre.
Le nubi corsero gli spazi, avvolsero le stelle. Nel buio improvviso che
sera fatto in cielo, il viandante assassino si turbò, smarrì la strada, finì per
cadere in un baratro.
- Nessun delitto
è possibile, in grazia mia
- andò a proclamare la Regina delle nubi al Genio
dellaria.
E il Genio
dellaria, sentenziò:
- La notte,
dunque, ti appartiene.
Anche il Fuoco
andò a dire la sua:
- Senza i
miei figli che illuminano i cieli, come potrebbero salvarsi le creaturine deboli e
innocenti, costrette a camminare nelle ore notturne?
- Giusto,
giustissimo ammise il Genio dellaria.
Da quel tempo le
stelle e le nubi si contendono il cielo della notte.
Qualche volta la moglie del Fuoco
esce a sorvegliare i suoi figliuoli con una grossa lampada tonda, la luna. Nellombra
doro o nel buio camminano sempre molti uomini. Qualcuno ha il cuore limpido, altri
hanno dentro il veleno dellodio.
E il Genio
dellaria lascia ormai che le stelle e le nubi si divertano a loro piacere.
Ha deciso di non
guardare più la Terra.
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