Mata
e
Grifone
Uno
o due giorni prima di ferragosto, due statue equestri in cartapesta,
alte oltre otto metri, percorrono le strade della città di Messina, da
Camaro al Municipio.
Le statue sono in legno cavo all'interno e
rappresentano i
"giganti" Mata e Grifone, per opera di
Martino
Montanini.
Originariamente le statue erano prive delle zampe dei
cavalli, in quanto venivano portate in giro a spalla, in modo tale da
riprodurre il trotto degli animali. Negli anni cinquanta i cavalli
furono completati di zampe e le statue di Mata e Grifone furono caricati
su dei carrelli, in modo di essere trainati con maggiore facilità.
Pur non essendoci una data sicura, le origini delle statue sono legate
ad una storia risalente a metà del X secolo e forse furono costruite per
celebrare origini più antiche, in
competizione con Palermo
Mata
era figlia di un nobile, tale Cosimo II di
Castellaccio e Camaro.
Il suo vero nome era Marta.
Grifone
era un saraceno di grande mole, a capo di un esercito conquistatore. Il suo vero nome
era
Hassan
Ibn Hammar
(da cui derivò poi
Dinnammare) e il nome
Grifone derivò da Grifo, che
era una carica politica dell’epoca.
In quel periodo
Messina era sottoposta alle scorrerie dei saraceni e,
proprio in una di queste occasioni, Ibn-Hammar,
adocchiò Mata.
Il gigante moro si innamorò della ragazza, tanto da chiederla in sposa al
padre, il quale però gliela rifiutò, perchè non di fede cattolica.
Il saraceno se la ebbe a male e persa la testa cominciò a commettere
scorribande feroci, senza risparmiare crudeltà agli abitanti del luogo.
Per porre fine a questa situazione drammatica, il nobile messinese decise di
acconsentire alle nozze, ma Mata pose la condizione che il saraceno dovesse
convertire prima al cristianesimo.
Il giovane,
allora
per amore, accettò la condizione, si convertì al cristianesimo e prese il
nome di Grifo, ma, essendo grande e grosso, venne subito appellato Grifone.
Grifone, una volta sposato, smise di fare scorrerie e si dimostrò
gentile e sinceramente innamorato e il matrimonio con Mata si rivelò molto
prolifico, tanto da mettere al mondo moltissimi figli. A causa della sua
numerosa prole, nacque la leggenda che Mata e Grifone furono i progenitori
dei messinesi.
Grifone
Mata
Vi sono, però,
altre versioni della vera origine dei progenitori dei messinesi. C'è chi ha
voluto identificare nei due giganti Kronos e Rhea.
Altri sostennero, invece, che le statue rappresentassero Cam e Rea oppure Zanclo e
Rea.
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