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Le statue di Mata e
Grifone affondano le loro radici probabilmente in diverse figure
mitologiche, come Kronos e Rhea,
Cam e Rea, Zanclo e Rea,
ma in una datazione meno incerta si può risalire alla loro nascita
intorno al XVI secolo.
Fu il Senato di Messina ad ordinarne la costruzione nel
1591. La tradizione vuole che sia stata una specie di risposta
antagonista alla città di Palermo, che vantava fosse stata fondata
da Giganti in età più antica rispetto a Messina e che, quindi avesse più
diritto ad essere la capitale della Sicilia. Fatto sta che la
costruzione, attribuita al fiorentino Martino Montanini, allievo
del Montorsoli, ebbe inizio per rinforzare
la pretesa che Messina avesse origini lontane e fosse stata fondata da
due giganti anch'essa.
Si tratta di due colossali statue equestri lignee, cave all'interno, che
superano gli otto metri d'altezza. L'attuale posizione, a cavallo,
risale al 1723, anche se fu solo negli anni '50 di questo secolo che le
zampe dei cavalli furono completate e i due giganti caricati su carrelli
con ruote per essere trainati più facilmente.
Zanclo, che cavalca uno stallone nero (un tempo bianco), ha una bellissima
testa di moro, incoronata con foglie di lauro e ornata da orecchini a
mezzaluna. Indossa una corazza sopra una corta tunica bianca bordata in
oro. Nella mano destra impugna una mazza di metallo, con la sinistra
tiene le redini e al braccio ha uno scudo ovale al cui interno vi sono
raffigurate tre torri nere su sfondo verde. Porta al fianco una bella
spada la cui elsa è ornata da una testa di leone e da due teste di
uccelli rapaci. Sulle sue spalle, un mantello di velluto rosso.
Mata, su un destriero bianco (un tempo scuro), simboleggia l'elemento
indigeno; la tradizione la vuole nativa di Camaro, antico quartiere
cittadino sull'omonimo torrente. La testa è un rifacimento eseguito
dallo scultore Mariano Grasso nel 1958. Presenta sul capo una corona con
tre torri (forse le torri dell'antico castello di Matagrifone), oltre
che ramoscelli e fiori; dalle orecchie le pendono orecchini d'oro.
Indossa una corazza di colore azzurro con ricami in oro sopra una veste
bianca che le copre le ginocchia; porta ai piedi calzari con stringhe
intrecciate. Sulle spalle un mantello di velluto blu.
I due Giganti sono portati in processione il 14 Agosto da un festoso
corteo in costume.
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