Cola PesceColapisci: l'uomo che diventa pesce per necessità o per sceltaI ricordi di Cola: Magie dello Stretto

L'Adamo
Canto ottavo
Stanze 49-55

La Fata Morgana

di quello Fenomeno il famosissimo  

[...]

 

49

Con dorati pennelli i matutini
Vapori in Cielo in tanto il Sol colora;
E ornati di Crisoliti e Rubini,
Chiara dall'Oriente esce l'Aurora
E i sereni colà flutti marini
Posti tra il Faro, e la Calabria indora:
Ricco ondeggiando infra le due maremme
Un Pelago di Gioje, un Mar di Gemme.

 

50

In lieta calma qui l'onda si spiana,

Immota in sen di cristallina ampiezza,

E si sereni i molli Campi appiana,

Che un specchio fa di lucida chiarezza

Lieve Aura sol la superficie piana

Fa suave ondeggiar, ma non la spezza,

E l'acqua a tale i piani suoi comparte,

Che in specchi innumerabili si sparte.

 

51

Riguarda Adam su quei tranquilli umori

Ricchi Campi, Aurei Lidi, e Monti Aurati

Purpurei frutti , e preziosi fiori,

Render l'Erbette, e gli Alberi gemmati;

Di Zaffir, di smeraldi, e d'Ostri, e d'Ori

Mille smaltate Piagge, e Colli ornati,

Schiere d'Augelli, immensità di Selve,

Classi di Navi, Eserciti di Belve.

 

52

Apparenze a spiegar sì peregrine

Così parlò l'Abitator del Cielo:

Elevate dal Sol, Nebbie saline

Condensa l'Aria il matutino gelo,

Stendendo in su le immote Acque marine;

Quasi Specchio a riflessi un terzo Velo,

Che rifrangendo i rai, forma, e produce

Mille colori in variar la luce.

 

53

Al soave spirar de' Zefìretti

Varia il marino Specchio aspetto, e sito;

Onde in innumerabili Specchietti

Con varia superficie è compartito

Perciò vengono in lor gli estremi oggetti

Quasi a moltiplicarsi in infinito;

E ne' rifratti rai vieppiù l'affina;

Coi suoi color quest'Iride marina.

 

54

Risorto poscia in Oriente apparve

Il Sol con faccia d'Oro, e rai d'Argento:

Quando il vago spettacolo disparve

A un soffio d'Euro in rapido momento.

Così quelle del Mar leggiadre Larve

Disfece un fiato, e le disperse un vento,

Perduta la piacevole sembianza

Riprese il Mar la sua natia incostanza.

 

55

Questo è qui di Messina il Suolo ameno,

(Poi siegue a dir Io Spirito facondo)

Stende alle Navi il braccio, e l'offre il seno,

Che un di di Palme, e sia d'Allor fecondo.

Di pregj avrà più nobili ripieno,

Per spettatore il suo Teatro un Mondo,

Teatro degno, in cui l'eterna istoria

De fasti suoi reciterà la Gloria.

[...]

 

Tommaso Campailla
Filosofo e Poeta
in Annali Citta di Messina
Tomo I

   

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