Il luogo
(..)
Non bisogna più
ragionare.
Qua
si vive di questo.
Privi di tutto, ma con tutto il tempo per noi:
ricchezza indecifrabile, ebollizione di chimere. Le cose che ci stanno attorno parlano ed
hanno senso soltanto nell'arbitrario in cui per disperazione ci viene di cangiarle.
Disperazione a modo nostro, badiamo!
Siamo piuttosto placidi e pigri; seduti concepiamo
enormità, come potrei dire? mitologiche; naturalissime, dato il genere della nostra
esistenza.
Non si può campare
di niente; e allora é una continua sborniatura di celeste.
Respiriamo aria favolosa. Gli
angeli possono come niente calare in mezzo a noi; e tutte le cose che ci nascono dentro
sono per noi stessi uno stupore. Udiamo voci, risa; vediamo sorgere incanti figurati da
ogni gomito d'ombra, creati dai colori che ci restano scomposti negli occhi abbacinati dal
troppo sole della nostra isola. Sordità dombra non possiamo soffrirne.
Le figure non sono
inventate da noi; sono un desiderio dei nostri stessi occhi.
(..)
Luigi Pirandello
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