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Jìll cominciò a filare in mare le nostre
due lenze per la pesca a strascico. Una
era munita di un divergente come un paramine in miniatura, che portava il
brillante amo girevole alla profondità in cui
speravamo che stessero i pesci grossi.
L'amo dell'altra era un affaretto piccolo,
ma essendo montato su una grande canna a
mulinello, da pesca grossa. qualsiasi
preda sì sarebbe potuta portare in barca,
manovrando secondo le buone regole - Eccone uno! Oh, è andato! - disse Jill, tutto d'un fiato.
Guardai la sua lenza. L'amo era
sparito, e lei si era tagliata dove la lenza le aveva preso il dito.
Poi un formidabile
strattone alla lenza col divergente, e un
altro amo perduto. - Se non sei in grado di trattenerla in mano, Jill, getta il gavitello in acqua, e andremo a prenderlo quando il pesce si è stancato.
Intanto, con un frullio
sibilante, la lenza filò via sul mulinello
della canna. Non volevo correre rischi.
Avevamo ammainato le vele da un
pezzo e andavamo a motore, ma io lo
spensi e lasciai che il Charon perdesse
l'abbrivo. Lentamente, avvolsi la lenza.
Hugh aspettava col rampone, e fece
balzare il pesce nel pozzetto con un
giro esperto del polso.
T. Falcon-Barker
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