Cola PesceColapisci: l'uomo che diventa pesce per necessità o per sceltaI ricordi di Colapesce: Fatti e leggende di mare


Sulla Barca del vecchio


Caorle

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Un uccello minuscolo si avvicinò alla barca da nord. Era una silvia e volava molto basso sull'acqua. Il vecchio capì che era molto stanca. L'uccello giunse sulla poppa della barca e vi si posò. Poi volò attorno alla testa del vecchio e si posò sulla lenza dove si sentì più comodo.
- Quanti anni hai? - chiese il vecchio all'uccello.  - E' il primo viaggio che fai?

L'uccello lo guardò, mentre il vecchio parlava. Era troppo stanco perfino per esaminare la lenza e barcollava mentre le zampe delicate la stringevano stretta.
- E' ferma - gli disse il vecchio -  E' troppo ferma. Non dovresti essere così stanco dopo una notte senza vento. Dove si dirigono gli uccelli?

Verso i falchi, pensò, che vengono in mare per cercarli. Ma non parlò di questo all'uccello che comunque non l'avrebbe capito e avrebbe saputo fin troppo presto dei falchi.
- Riposati bene, uccellino - disse  - Poi vai e rischia quel che devi rischiare come qualsiasi uomo o uccello o pesce.

Parlare gli dava coraggio, perché durante la notte la schiena gli si era irrigidita e ora gli faceva molto male.
- Fermati in casa mia se vuoi, uccello - disse - Mi dispiace non poter issare la vela e trasportarti nel venticello che si sta alzando. Ma ho da fare con un amico.

Proprio in quel momento il pesce diede uno strattone improvviso che fece cadere il vecchio sulla prua e l'avrebbe scaraventato a mare se non avesse ritrovato l'equilibrio e non avesse dato un po' di lenza.
L'uccello si era alzato in volo quando la lenza aveva sobbalzato e il vecchio non l'aveva neanche visto andarsene.
Tastò la lenza con cura con la mano destra e si accorse di avere la mano insanguinata.
- Allora è stato ferito - disse ad alta voce, e ricomincio a tirare la lenza per vedere se riusciva a far voltare il pesce.

...

Barca di Caorle

   

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