Cola PesceColapisci: l'uomo che diventa pesce per necessità o per sceltaI ricordi di Colapesce: Fatti e leggende di mare


Biancofiore

Bíancofiore era figlia di una sirena, che l'affidò ad una donna, la quale aveva un figlio bellissimo ed una figlia bruttissima.
Il re del paese dove dimorava questa donna mandò in giro i suoi cavalieri, perché gli cercassero una sposa, ed essi gli dissero che non eravi nel suo regno altra fanciulla che fosse bella come la figlia della sirena.
Il re mandò una ricca nave vicino alla spiaggia ove dimorava la fanciulla, la quale salì a bordo colla donna che le facea da madre e colla sua famiglia per andare presso il re.
Mentre erano in viaggio la sirena, madre della fanciulla, che sapeva ciò che accadeva ed anche l'avvenire, uscì dall'acqua vicino alla nave e piangendo disse:
- O Biancofiore, spargi le tue trezze e nascondi le tue bellezze

Biancofiore stupita chíese il significato di quelle parole alla donna che l'accompagnava. Costei, accesa di gelosia nel pensare che Biancofiore sarebbe stata la sposa del re, le rispose:
- Togliti il manto reale e dallo a tua sorella.

Biancofiore ubbidì, la sirena riapparve fra le onde e cantò più dolorosamente, guardando la fanciulla, che domandò alla donna il significato di quel canto. La perfida donna le fece togliere ad uno ad uno tutti i suoi gioielli e li donò alla brutta ragazza; la sirena si accese d'ira a quella vista, chiamò a raccolta tutti i pesci e suscitò una tempesta furiosa.
La nave era quasi sommersa, quando la voce della sirena disse:

- Biancofiore, gittati in mare e la nave sarà salva

La fanciulla si gittò senza esitare tra le onde furiose, e fu ricevuta nel fondo del mare in uno splendido palazzo, ma era triste perché amava il sole ed il re.
La nave intanto riprese a filare sul mar Jonio divenuto calmo, e giunse al suo destino.

La brutta fanciulla fu dalla donna malvagia presentata al re come sua sposa; egli fu costretto a tenerla nella reggia, perché l'aveva già sposata per procura, ma, per vendicarsi, credendosi ingannato dalla donna, mise costei in prigione, e condannò il suo bel figliuolo a condurre al pascolo sulla riva del mare alcune oche.
Il giovinetto ubbidì per aver salva la vita, e, mentre sedeva sul lido piangendo, prese a chiamare Biancofiore, dicendole:

- Biancofíore, Biancofíore, vieni ad aiutarmi

Dopo alcuni istanti la bella figlia della sirena apparve vicino al lido, e gíttò alle oche perle, rubini e smeraldi.
Le oche si rallegrarono assai, e appena tornarono a casa raccontarono alle loro compagne quanto era accaduto; anche il re lo seppe, e disse al giovinetto di chiedere a Biancofiore quel che bisognava fare per liberarla dagl'incantesimi che la tenevano in mare. Ella disse che potevano salvarla soltanto due giganti di un'altezza smisurata; il re li fece cercare, e, appena riuscì ai suoi cavalieri di trovarli, volle che scendessero nel mare.
La loro altezza era tale che toccavano coi piedi il fondo degli abissi del mare, mentre le loro teste emergevano dalle onde. Uno di essi tenne stretta la sirena, l'altro prese Biancofiore e la consegnò al re.
La brutta fanciulla fu insieme con sua madre espulsa dal regno, e Biancofiore sposò finalmente il suo bel re.

 

Le sirene
Leggende del Mare
Maria Savi-Lopez

   

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