Fiaba greca
Il granchio e il serpente
Una volta un serpente scese sulla riva del mare. Incontrò un
granchio e gli disse:
- Caro mio, vorrei diventare compare di un abitante del mare.
Scenderei così, di tanto in tanto, a trovarlo e a mangiare un po' di pesce e, da parte
mia, sarei poi felicissimo di invitarlo nel mio nido a mangiare qualche erbetta fresca.
Che ne dici? Vogliamo diventare compari?
Il granchio ci pensò su un po' e rispose:
- Va bene. Diventiamo pure compari.
Si strinsero la mano e subito si sedettero a tavola. Il granchio offri diversi frutti di
mare, sardine e alghe, e tutti e due mangiarono di gran gusto, chiacchierando del più e
del meno. Quando ebbero finito di mangiare, il serpente, che era proprio di buon umore,
non la finiva più di abbracciare il povero granchio esclamando:
- Salve, compare! - e - Ah, compare, quanto ti voglio bene!
Compar granchio, però, si vergognava un po' di tutte quelle manifestazioni d'affetto e diceva:
- Va bene, compare, però mi stai stringendo un po' troppo.
- Ma ti voglio bene, compare, ti voglio proprio bene.
- Anch'io ti voglio bene, ma mi stringi troppo, soffoco.
Ma il serpente, che sapeva il fatto suo:
- Non posso farci niente, compare! Ti voglio troppo
bene!
- Anch'io ti voglio bene, compare
- rispondeva il granchio, ma cominciava anche a preoccuparsi: il serpente stringeva sempre più forte e non mollava.
Alla fine compar serpente gli diede una stretta così forte che il granchio, disperato, gli
piantò una pinza nel collo.
Il serpente mollò subito la presa e si allungò nella tana del granchio occupandola per quanto era lungo.
E allora il granchio gli disse:
- Ah, così va bene, caro compare. Teniamo le distanze o mi soffocherai con il troppo amore.
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