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Era spaventoso, Landoro. Aveva un corpo viscido, cangiante, e due occhi enormi, gialli come la luna. Padrone dispotico del mare, affiorava alla superficie dellacqua ed emetteva, qualche volta, sibili acuti. A udirli, anche a mille chilometri di distanza, un povero uomo diventava sordo. Non esistevano navi e barche, in quei tempi. Chi avrebbe osato avventurarsi nel regno del terribile serpente?
Lada, una giovinetta dalle trecce bionde e dagli occhi scintillanti di sogni,
guardava il mare con nostalgia. Alla sua anima di piccola nomade non bastavano le vie
della terra. Invidiava i gabbiani che portavano sopra le onde la loro gioia randagia.
Un giorno, sulla sua schiena rosea, serica, spuntarono due ali candide. Pazza di
gioia, la piccola sognatrice si librò nellazzurro, cantando.
La fanciulla sorrise. Lavvenenza dello sconosciuto aveva acceso una luce
nel suo cuore. Si confidò, parlò dellavventura terribile.
Il giovane chinò la testa stupenda in atto di meditazione. Poi disse: - Chi sei? Tanto gentile e tanto coraggioso, chi sei? - Geri sono, il figlio della Quercia tenace e del Vento indomabile.
Lada ammutolì, estatica. Il giovane
bellissimo, impugnando una fulgida spada, mosse verso il mare. Soffiava una brezza lieve.
La rena era tiepida e morbida, e sorridevano tante stelle, in alto. La ragazza si
addormentò e sognò delizie marine, bianchi voli audaci e il volto luminoso di Geri. Si
svegliò allalba. Nel cielo di madreperla trascorrevano nubi rosse. Anche il mare
era rosso. Rossa era la sabbia, rosse le piccole mani della fanciulla alata. Geri sedette vicino alla fanciulla: contento del suo eroismo, contento del bel sogno damore. Le onde, ai piedi dei due giovani, in quellalba tinta di rosso, cantavano una canzone piana. Di vittoria, forse, di liberazione, di gioia.
Un malessere inesplicabile sconvolse, a poco a poco, la letizia di Geri il
coraggioso, la letizia di Lada. Si spandevano, nell'aria, delle esalazioni mefitiche
suscitate dalla rapida decomposizione del corpo di Landòro.
Morte, la tetra amica di Landòro, falciò dalla terra e dal mare ogni essere
vivente. Anche Lada e il suo eroe perdettero la vita.
Poi sbocciò, in riva a un fiume, un fiore incantevole, a forma di stella.
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