La collera diabolica del mare squassò e distrusse
un battello, e disperse tra le onde i poveri naviganti.
Un naufrago, aggrappandosi a unasse della nave distrutta,
poté mantenersi a galla, e il forte soffio del maestrale lo spinse, poi, fino alla costa.
Ti ringrazio, vento amico
disse il
poveraccio, dopo aver toccato terra
Lacqua perversa mi voleva morto e tu,
generoso, mi hai offerto il dono inestimabile della salvezza.
-
Sono magnanimo e mi piace
compiere i gesti di bontà
– rispose il vento.
Il mare assunse laspetto di Nettuno e si presentò al
naufrago:
-
Perché sparli di me? Io ho un
animo mite e non farei del male a una mosca. Colpevole delle tragedie che
avvengono nelle mie acque è solo il vento. È lui che scatena tra le mie
placide figlie, le onde, il demone della pazzia, è lui che mette nel limpido
cuore di ogni mia goccia il frenetico bisogno della distruzione.
Luomo capì allora che aveva ringraziato e lodato il vero
nemico suo e dei suoi poveri compagni.
Spesso diamo la colpa dei nostri guai a persone
innocenti e dimostriamo benevolenza a quelli che, pur facendoci del male, riescono, con
qualche gesto di falsa bontà, a ingannarci.
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