Cola PesceColapisci: l'uomo che diventa pesce per necessità o per sceltaI ricordi di Colapesce: Fatti e leggende di mare


Grande Oceano

Con il sentimento della tua potenza eterna Vecchio oceano, o gran celibe, quando percorri la solenne solitudine dei tuoi flemmatici regni, t'inorgoglisci a buon diritto della tua magnificenza, e dei veraci elogi che io m'affanno a farti. 

Voluttuosamente cullato dai molli effluvi della tua lentezza maestosa, ch'è il più grandioso fra gli attributi di cui il sovrano potere t'ha gratificato, tu dispieghi, in mezzo a un fosco mistero, su tutta la tua sublime superficie, le tue onde incomparabili, con il calmo sentimento della tua potenza eterna. 
Esse si susseguono parallelamente, separate da brevi intervalli. Appena una diminuisce, un'altra le si fa incontro ingrandendo, accompagnate dal melanconico rumore della spuma che si fonde, per avvertirci che tutto è spuma. (Così gli esseri umani, onde viventi, muoiono uno dopo l'altro, eterna monotonia; ma senza neanche lasciare rumore di spuma).

L'uccello di passo si posa su d'esse con fiducia, e si lascia abbandonato ai loro moti; pieni d'una grazia fiera, finché gli ossi delle ali abbiano recuperato il vigore consueto per continuare l'aereo pellegrinaggio.
Vorrei che la maestà umana fosse l'incarnazione del riflesso della tua. 
Chiedo molto, e questo augurio sincero è di gloria per te. 

La tua grandezza morale, immagine dell'infinito, è immensa come la riflessione del filosofo, come l'amore della donna, come la bellezza divina dell'uccello, come le meditazioni del poeta.

 

Isidore Ducasse
Dal VI degli Chants de Maldoror
Trad. R. Lucchese

Gioiosa Marea

   

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